Non sarebbe stata violentata la studentessa universitaria francese Julie Tronet, 21 anni, morta suicida il 22 ottobre scorso nella casa in cui viveva a Lecce, dove si trovava in Erasmus.
È quanto emerge dall’indagine biologica dei consulenti incaricati dalla Procura di accertare eventuali evidenze di un rapporto sessuale non consenziente.
Julie si confidò con alcuni amici ai quali disse di avere subito violenza, e il 19 ottobre raccontò gli abusi ai medici del pronto soccorso.
Secondo quanto emerso dall’indagine biologica, la sera in cui decise di togliersi la vita, Julie avrebbe bevuto alcolici e non sarebbe stata pienamente cosciente. Dall’accertamento disposto dalla pm Rosaria Petrolo non è emersa alcuna elemento sulla presunta violenza subita. Le risultanze dell’accertamento biologico sono al vaglio del magistrato inquirente che ora dovrà decidere se archiviare l’inchiesta e quindi la posizione dello studente universitario di Ceglie Messapica, oggi 20enne, indagato per istigazione al suicidio e violenza sessuale.
Il giovane ha sempre detto di aver conosciuto Julie quattro giorni prima del 22 ottobre e di aver avuto con lei la sera stessa un rapporto sessuale consenziente.