Strascichi di Capodanno: in coma il 21enne picchiato per futili motivi. Caccia aperta per scoprire chi ha sparato fuochi d’artificio dal cannone

Banali motivi avrebbero portato ad un’aggressione nella notte di Capodanno, conclusasi con un 21enne finito in ospedale con codice rosso e attualmente in coma. È successo in un noto locale di Ruffano, al termine del veglione. Il giovane sarebbe stato picchiato da un coetaneo, ricevendo un colpo al volto e restando gravemente ferito. All’origine del gesto vi sarebbe un palpeggiamento nei confronti della ragazza del coetaneo. Dopo il pugno la vittima sarebbe caduta per terra, nei presso del parcheggio del locale, battendo la testa. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 di Casarano che, vista la gravità della situazione, hanno optato per il trasporto d’urgenza presso l’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, dove tuttora si trova ricoverato con prognosi riservata. In un primo momento è stato raccontato che il giovane, probabilmente dopo aver bevuto qualche bicchiere di troppo, avrebbe perso l’equilibrio finendo per terra. Ma le indagini avviate dai carabinieri racconterebbero tutt’altra storia. In attesa di ricostruire correttamente la dinamica dei fatti, il presunto aggressore è stato denunciato dai militari della stazione locale per lesioni aggravate. È diventato virale sui social, invece, il video che immortala l’atto di vandalismo commesso la notte di capodanno a Taurisano, presso il monumento ai Caduti. Stando a quando si vede nel filmato, nella canna dello storico cannone ignoti avrebbero accesso dei fuochi pirotecnici, il tutto accompagnato da frasi ironiche che dileggiano l’attuale conflitto tra l’Ucraina e Russia. In paese due giorni prima il sindaco Luigi Guidano aveva emesso un’ordinanza per vietare l’accensione e il lancio degli articoli pirotecnici non rispettosi delle normative in materia o illegalmente acquisiti e detenuti.
«Il gesto si commenta da sé. – commenta il sindaco Guidano – Basta avere un minimo di raziocinio per comprendere che è stato commesso un atto incivile, al di là di chi lo abbia fatto e delle motivazioni che possono averlo spinto a farlo. I latini dicevano “semel in anno licet insanire”, che tradotto significa “una volta all’anno è lecito far pazzie”. Ma questo non giustifica assolutamente la dissacrazione posta in essere nei confronti di un monumento che ricorda coloro i quali hanno sacrificato la vita per permettere a noi oggi di vivere in una situazione di libertà e di godimento dei diritti che loro non hanno potuto assolutamente avere. Almeno questo senso del rispetto li avrebbe dovuti indurre ad evitare di commettere l’atto, che per me rimane gravissimo, e chi lo ha commesso dovrà assumersi le proprie responsabilità».
Dello stesso parere è il comandante della polizia locale Bruno Manco. «Siamo dinanzi ad un gesto inaudito, difficilmente spiegabile se non con l’ignoranza e la stupidità di chi non ha rispetto né per la memoria, né per ciò che i luoghi rappresentano per una Comunità. Sarà mio compito rintracciare gli autori di questo gesto inqualificabile». Sull’accaduto indagano gli agenti del locale commissariato, la zona è sprovvista di telecamere, ma dall’analisi del video sarebbe emersa una piccola traccia investigativa.

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