Padiglioni vecchi, mai manutenuti, scarsa igiene e mancanza di sicurezza. Sono solo una parte delle anomalie riscontrate a margine dell’ispezione presso la casa circondariale di Taranto, da parte del deputato del Partito democratico Ubaldo Pagano, negli ambiti dell’iniziativa “Bisogna aver visto” che ha predisposto oltre trenta visite ispettive in carcere dai parlamentari del Partito Democratico su tutto il territorio nazionale.
Quella di Pagano è stata dunque un’ispezione dall’esito «drammatico» come lo stesso ha tenuto a sottolineare. «La condizione carceraria qui a Taranto è pessima e registra una media di detenuti pari al doppio della capienza prevista, per non parlare delle carenze igienico sanitarie che sono alquanto raccapriccianti». A quanto pare, nel 70 per cento della casa circondariale tarantina, sprovvista di cappotto termico, con le piogge entrerebbe acqua nelle celle con concentrazione di aria umida e insalubre.
«Tutto questo – spiega Pagano – si aggiunge al dramma di chi ci lavora, come agenti di custodia e impiegati amministrativi, entrambi sotto organico».
L’organico della Polizia Penitenziaria infatti, è concepito in base alla capienza massima dei detenuti. Nel caso del carcere Carmelo Magli di Taranto, la capienza massima è di 500 detenuti, ma allo stato attuale all’interno della struttura ci sarebbero oltre 900 persone, quasi il doppio, rispetto al numero cui può far fronte l’organico di polizia penitenziaria presente. Come se non bastasse, il tutto è poi condito da criticità di carattere sanitario che vedono il personale di polizia ulteriormente in affanno.
L’istituto infatti, non disponendo di strumentazione diagnostica idonea, non può provvedere ad effettuare determinati esami medici sui detenuti che, per forza di cose, devono essere tradotti presso gli ospedali con l’impiego di personale per il trasporto e il piantonamento che viene di fatto distolto dalla vigilanza in cella già di per sé precaria per via del sovraffollamento. «Nonostante il grande lavoro dei medici sottodimensionati – ha detto l’onorevole Pagano – manca tutta la parte diagnostica che renderebbe ancora più efficiente il loro lavoro». Non solo criticità dal punto di vista medico sanitario, ma anche igieniche e strutturali: oltre all’acqua che entra nelle celle e all’aria insalubre a causa dell’umidità, mancherebbero spazi idonei. Spesso tre detenuti sono costretti a condividere una cella pensata per una sola persona e ad utilizzare bagni come angoli cottura. Oltre questo, c’è un problema di portata d’acqua che causa interruzioni di fornitura idrica e manca la metanizzazione, infatti il carcere andrebbe avanti a gasolio, nonostante gli alti costi e l’impatto che questo ha sull’ambiente in una città già di per sé problematica come Taranto da questo punto di vista.
«Occorre utilizzare le risorse Pnrr, uno degli obiettivi che si sta bucando con facilità, immaginando che ristrutturare le carceri non sia importanti. Mancano spazi ludici, ricreativi rispetto al regime che vivono. Dove è stato costruito il settore più nuovo prima c’era un campo di calcio. Va bene decongestionare padiglioni, ma non si possono togliere spazi comunitari».