Rischia il processo Vito Lorusso, ex primario di oncologia medica dell’Istituto tumori Giovanni Paolo II di Bari, arrestato la scorsa estate con le accuse di peculato e concussione perché avrebbe chiesto soldi a pazienti malati di cancro per visite, ricoveri e per velocizzare le pratiche burocratiche.
La Procura di Bari ha chiesto il rinvio a giudizio per Lorusso che, per questa vicenda, era ai domiciliari ma poi è tornato in libertà. L’udienza preliminare è stata fissata per il 9 aprile.
L’oncologo è il padre dell’ex consigliera comunale di Bari, Maria Carmen Lorusso, arrestata lo scorso 26 febbraio con l’accusa di voto di scambio politico-mafioso alle elezioni del 2019.
Nell’ambito di questa indagine lo stesso Vito Lorusso è stato nuovamente arrestato ed è attualmente ai domiciliari perché – secondo l’accusa – per favorire l’elezione della figlia avrebbe stretto un accordo con Massimo Parisi, fratello del boss “Savinuccio“: in cambio dei voti alla figlia avrebbe curato un nipote del capoclan, poi deceduto.