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Siria, contro i terroristi l’avanzata di Assad con Turchia e Russia. Ong: «Oltre 500 morti»

«Ci troviamo in una buona situazione nella lotta contro i terroristi e l’Esercito arabo siriano sta avanzando, cosa che porterà all’eliminazione dei terroristi». Così il presidente del Parlamento siriano, Hammouda Sabbagh, durante una telefonata con il suo omologo iraniano, Mohammad Ghalibaf.

Gli alleati del presidente siriano Bashar Assad si muovono per fermare l’avanzata dei ribelli guidati dal gruppo jihadista Hayat Tahrir al-Sham. La controffensiva siriana, con le milizie irachene sostenute dall’Iran, dopo la conquista da parte dei ribelli della città di Aleppo continuano con l’obiettivo di accerchiare gli stessi nelle campagne di Aleppo, Hama e Idlib. 

Circa 200 combattenti iracheni a bordo di pick-up sono entrati in Siria dall’Iraq nella notte tra domenica e lunedì attraverso il valico strategico di Bou Kamal. L’esercito regolare ha riferito che, nelle ultime 24 ore, sono 400 i ribelli uccisi dagli attacchi aerei suoi e da quelli russi. Secondo le Ong, i raid aerei e i combattimenti, intanto, hanno ucciso oltre 500 persone, tra cui almeno 92 civili.

Sabbagh ha fornito a Ghalibaf aggiornamenti rispetto alle azioni dell’Esercito di Damasco contro i ribelli. Il presidente del Parlamento iraniano ha definito gli ultimi sviluppi in Siria come un complotto «orchestrato dai sionisti e dalle forze americane», sottolineando che la presa di Aleppo coincide con il cessate il fuoco dichiarato in Libano.

Ghalibaf ha affermato che l’Iran continuerà a sostenere la Siria contro “il terrorismo”, nel contesto dell’avanzata delle forze di opposizione al presidente Bashar Al Assad.

Turchia e Russia in soccorso di Assad

In soccorso di Assad, oltre all’Iran, si sta muovendo anche la Turchia che ha annunciato: «Il processo di Astana sarà attuato presto». Il riferimento è al procedimento di pace per porre fine alla guerra civile siriana messo in atto a partire dal dicembre 2016 dalle diplomazie di Russia, Turchia e Iran. Coordinamento confermato anche dal presidente russo Vladimir Putin che, in una telefonata con l’omologo a Teheran Masoud Pezeshkian, ha espresso «sostegno incondizionato» all’alleato Assad. 

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