È stato ammesso al rito abbreviato il 37enne di Casarano che si sarebbe finto santone, continuando a perseguitare la ex fidanzata.
La vittima, una 23enne di Taurisano, lo aveva bloccato da tutti i social, ma lui, non arrendendosi, si sarebbe procurato una sim estera per tentare di riallacciare i rapporti e di incontrarla. Atteggiamenti morbosi sarebbero stati assunti dal 37enne anche durante il periodo di fidanzamento, praticando continue pressioni e provocando uno stato d’ansia e di paura nei confronti della 23enne, costretta a modificare le proprie abitudini di vita.
La giovane sarebbe stata pedinata più volte e impedito di uscire con le sue amiche. Avrebbe ricevuto continue telefonate e messaggi mossi da una gelosia asfissiante.
Quando la ragazza prese la decisione di lasciarlo, alla vigilia dello scorso Capodanno, lui avrebbe reagito inviandole frasi del tipo «Ti sei vista con un altro, ora vedi cosa ti combino», condite da insulti e minacce. Una volta bloccato su Whatsapp, avrebbe tentato di minacciarla utilizzando il telefono della madre, continuando a pretendere un incontro.
Ma dinanzi al mutismo della malcapitata, l’uomo si sarebbe procurato un’utenza del Benin – Stato dell’Africa occidentale, il cui prefisso è +229 -, fingendosi un santone che aveva ricevuto l’ordine di ucciderla. «Ho ricevuto l’ordine di ucciderti, ma i miei geni non sono d’accordo perché sei innocente. Vuoi conoscere la persona che mi ha ordinato di farti del male? Quello che mi ha dato l’ordine di ucciderti è vicino a te. Abbiamo fatto un rituale su di te per ucciderti, e uno che mi ha dato l’ordine di ucciderti è un tuo amico. Se vuoi sapere tutta la verità dobbiamo prima annullare il rituale».
Ma la ragazza ha subito sospettato di lui, poiché le avrebbe inviato alcune foto che solo il casaranese poteva avere. Tra gli scatti anche alcune immagini dove venivano immortalati due coltelli con la lama indirizzata verso il volto della ragazza. Foto inquietanti che hanno spaventato la giovane.
Al termine dell’udienza preliminare, celebrata dinanzi al gup del tribunale di Lecce Francesca Mariano, l’uomo è stato ammesso al rito abbreviato, assistito dall’avvocato Attilio De Marco. Il processo inizierà il prossimo 24 gennaio. Nel procedimento penale la donna, tramite i suoi avvocati Ada Alibrando e Salvatore Ponzo, si è costituita parte civile ed ha chiesto un risarcimento dei danni di 100mila euro.