Questa mattina i carabinieri della compagnia di Manfredonia, e del Comando per la tutela del lavoro di Foggia, hanno eseguito a Manfredonia, Zapponeta, Matera e nella provincia Monza-Brianza, un’ordinanza cautelare personale a carico di 13 persone (2 carcere, 5 arresti domiciliari, 2 divieti di dimora e 4 misure interdittive) per intermediazione illecita, sfruttamento del lavoro, impiego di lavoratori stranieri privi del permesso di soggiorno.
Si tratta di una inchiesta sul fenomeno del cosiddetto “caporalato” in agricoltura.
Contestualmente, in esecuzione della stessa ordinanza, il gip del tribunale di Foggia ha disposto il sequestro preventivo, comprensivo delle relative sedi operative, dei beni mobili registrati e degli immobili e l’assoggettamento al controllo giudiziario, di due aziende agricole (il cui fatturato annuo raggiunge circa i 10 milioni di euro), riconducibili ad alcune delle persone colpite dalla misura cautelare.Il provvedimento è stato emesso dal gip del Tribunale di Foggia.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica e condotte dai militari del Nucleo operativo e radiomobile dei carabinieri di Manfredonia e da quelli del Nucleo carabinieri ispettorato del lavoro di Foggia, si sono avvalse dell’ausilio di personale appartenente all’Organizzazione internazionale per la migrazioni (Oim) e di personale del progetto Su.Pre.Me.1 (che ha messo a disposizione delle indagini un mediatore culturale).
Il nome dell’indagine, “Caronte”, deriva dall’obolo che i braccianti migranti, quasi tutti residenti nella nota baraccopoli di Borgo Mezzanone, erano costretti a pagare per essere accompagnati nei campi, in estate particolarmente torridi, a bordo di automezzi fatiscenti e modificati illecitamente per consentire la sistemazione di un numero superiore di persone.
Su.pre.me. è un progetto co-finanziato dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, Direzione generale dell’Immigrazione e delle Politiche di integrazione e dall’Unione europea, Pon Inclusione Fondo Sociale Europeo 2014-2020, che mira a realizzare un’azione di sistema interregionale, mettendo in atto delle misure indirizzate all’integrazione socio-lavorativa dei migranti come prevenzione e contrasto allo sfruttamento del lavoro in agricoltura.