Due melissanessi sono stati condannati a tre anni e mezzo di carcere e al pagamento di una multa di mille euro, più l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni. Ines Stamerra, di 32 anni, nota alle cronache per furti, rapina ed evasione e Mirko Spennato, di 37 anni, erano accusati di estorsione, tentata e riuscita, messa in atto nell’aprile del 2020 ai danni di un commerciante.
La vittima veniva tenuta sotto scacco dai due che lo minacciavano di pubblicare su Facebook diversi messaggi a sfondo sessuale conservati su una chat whatsapp. Per evitare la pubblicazione dei contenuti compromettenti, i due avrebbero preteso soldi, zeppole e uova di Pasqua.
La sentenza è stata emessa dal collegio della seconda sezione penale del tribunale di Lecce, composto dal presidente Pietro Baffa, a latere Luca Scuzzarella e Valeria Fedele. La donna era assistita dall’avvocato Diego Cisternino.
In sede dibattimentale la 32enne ha sostenuto che la pretesa di denaro fosse scaturita a titolo di risarcimento, in considerazione del fatto che, in precedenza, la vittima l’avesse accusata con messaggi su Facebook di aver provocato la diffusione del Covid. A nulla è valsa la richiesta del legale di derubricare i reati contestati in quello di esercizio arbitrario delle proprie ragioni.
I giudici, in linea con la richiesta della sostituta procuratrice Giorgia Villa, hanno condannato la donna per estorsione e tentata estorsione. Stando alle carte dell’inchiesta, la donna avrebbe proposto al commerciante di avere rapporti sessuali con una sua amica. Da qui sarebbe poi partito uno scambio di messaggi whatsapp a sfondo sessuale. Quella conversazione sarebbe stata utilizzata successivamente per avanzare richieste di denaro, invitando l’uomo a lasciare i soldi davanti alla sua finestra.
Il commerciante in un primo momento, per paura delle minacce ricevute, acconsentì alle richieste. L’atteggiamento cambiò quando arrivò anche Spennato a chiedere denaro. A quel punto, il malcapitato, esasperato dalle continue richieste della coppia che continuava a presentarsi a casa e al negozio, ha deciso di denunciare tutto ai carabinieri.