«Denunciamo il dramma di un comparto sicurezza sempre più abbandonato a se stesso: nessuna assunzione straordinaria di personale per compensare i pensionamenti, stipendi fermi al 2021 (per i dirigenti poi non è stato mai firmato il primo contratto dal 2017), nessuna attenzione per le condizioni di lavoro e il benessere organizzativo delle poliziotte e dei poliziotti, mentre di pari passi esplode il fenomeno suicidario con 28 casi tra tutto il personale in divisa solo dall’inizio dell’anno». Lo dichiarano le segreterie provinciali del sindacato di polizia Silp Cgil che annunciano, per domani, una mobilitazione davanti alla sede delle Prefetture in Puglia.
«Tramite chi rappresenta il governo sul territorio, cioè la Prefettura, intendiamo mandare un forte messaggio a Palazzo Chigi perché delle chiacchiere siamo stufi», denunciano i sindacati. «Attueremo un volantinaggio per cercare di spiegare ai cittadini che i nostri problemi, la mancanza di risorse e di assunzioni, incidono direttamente sulla sicurezza delle persone e sul vissuto quotidiano».
I sindacati denunciano che «le assunzioni straordinarie promesse sono un miraggio e con una carenza di organico complessiva di 10mila unità, grazie al combinato disposto con i pensionamenti che supereranno i nuovi arrivi, la Polizia di Stato avrà sempre meno operatori nei prossimi anni. Un problema che riguarda anche i carabinieri e le altre forze dell’ordine. A tutto questo – proseguono – aggiungiamo il contratto scaduto e gli straordinari non pagati, il tema delle pensioni e della previdenza complementare/dedicata che viene ignorato cosicché i poliziotti già oggi mal pagati saranno i nuovi poveri in quiescenza, la questione dell’organizzazione del lavoro e del benessere psicofisico che sono completamente ignorate da chi ha responsabilità politiche e di governo».
A luglio, i poliziotti hanno ricevuto un «emolumento accessorio una tantum per il solo 2023»: si tratta, per i sindacati, dell’«unica elemosina che dovrebbe compensare il mancato contratto. Parliamo di 24 euro lordi mensili per un agente. Neppure mezzo caffè al giorno. Con una inflazione che viaggia oltre l’8% si tratta di una vergogna e di un’offesa per tutta la categoria».
Quella di domani, assicurano i sindacati, «rappresenta solo la prima tappa di un lungo percorso di mobilitazione se non registreremo un’inversione di tendenza concreta nella gestione delle politiche di sicurezza di questo Paese».