Avrebbero consentito “la prosecuzione da parte delle aziende presenti nella zona Asi di Molfetta, di scarichi abusivi di acque reflue, sia industriali che di dilavamento”, e in tal modo avrebbero determinato “l’inquinamento della falda acquifera e di porzioni significative del sottosuolo”.
L’inchiesta
Un nuovo scandalo ambientale questa volta travolge i vertici di Asi Bari e di Asi spa: nel registro degli indagati della Procura di Trani sono state iscritte quattro persone, tra le quali il presidente del Consorzio Asi di Bari, Pierluigi Vulcano e il direttore generale, l’avvocato Domenico Mariani. I quattro hanno ricevuto ieri un avviso di garanzia, in qualità di proprietari e gestori della sede. La Asi spa, infatti, è una società in house che cura l’erogazione dei servizi alle Imprese insediate nell’area del Consorzio ASI di Bari. Per tutti l’accusa, contestata in concorso, è inquinamento ambientale e violazioni del testo unico ambientale.
L’ispezione
Nella mattinata di ieri, il personale militare del nucleo speciale d’intervento del comando generale del corpo delle capitanerie di porto di Roma ha dato esecuzione a un decreto di ispezione emesso dalla Procura di Trani, a carico di 17 ditte commerciali interne al compendio del consorzio Asi (per lo sviluppo industriale) di Molfetta, nel Barese.
Le ipotesi
Secondo quanto emerso, i vertici di Asi e Asi spa non avrebbero impedito che le aziende presenti nella zona Asi di Molfetta, continuassero scaricare abusivamente acque reflue sia di tipo industriale che di dilavamento, e così facendo avrebbero provocato un grave inquinamento della falda acquifera e di porzioni significative del sottosuolo. L’attività di indagine della Procura punta allora ad accertare il corretto trattamento dei reflui industriali prodotti all’interno delle aree commerciali che sono inserite all’interno del consorzio e poi verificare il possesso delle prescritte autorizzazioni ambientali per l’esercizio delle singole attività e dell’eventuale compromissione dell’ambiente marino- costiero circostante.
Le indagini
Nel corso delle scorse settimane, il personale della guardia costiera e della direzione marittima di Bari, incaricati dalla Procura, hanno, anche con il supporto di un elicottero e di un laboratorio mobile fornito di tre biologi, eseguito esami e attività di monitoraggio ambientale. Inoltre, sono stati acquisiti documenti negli uffici di Regione Puglia, Comune di Molfetta, della città metropolitana di Bari, di Arpa Puglia, Acquedotto pugliese, Consorzio Asi e dell’Autorità idrica pugliese.
Gli altri filoni
Altri filoni di indagine riguarderebbero, inoltre, l’occupazione abusiva di suolo, destinato illecitamente a discarica da parte di chi esercita l’attività di movimento terra all’interno della zona dell’Asi di Bari. Sui terreni con altra destinazione, in sostanza, sarebbero stati scaricati i materiali derivanti dalla lavorazione o da demolizione di manufatti.