Quattro anni e mezzo è la richiesta di condanna che la procura di Torino ha avanzato nei confronti di un tarantino di 40 anni accusato di corruzione di minorenne e tentata estorsione.
L’imputato, originario della provincia ionica, si sarebbe reso protagonista di una chat bollente con una ragazzina di 12 anni del capoluogo piemontese tra la fine del 2018 e i primi mesi del 2019. L’incontro, virtuale, sarebbe avvenuto in una chat di Whatsapp. Tra il quarantenne e la ragazzina sarebbe nata subito un’intesa che, nonostante la preoccupante differenza di età, non ha trattenuto l’uomo dal dirottare le conversazioni sul sesso. Ben presto, stando alle accuse della procura, dalle parole si sarebbe passato alle vie di fatto.
Approfittando della confidenza ottenuta dalla minore, l’uomo ha anche iniziato a fare video chiamate a sfondo sessuale, mostrandosi nudo e nel compimento di atti sessuali. Durante tali performance, l’uomo avrebbe inoltre chiesto alla minore l’invio di fotografie, in particolare delle sue labbra, promettendo in cambio di inviarle “like” sul profilo Instagram. Ben presto l’amicizia proibita si è trasformata in un vero e proprio incubo per la ragazzina.
Non appena questa si è ribellata e non ha accontentato le richieste dell’adulto, l’imputato ha iniziato a ricattarla, minacciandola di divulgare le immagini che si erano scambiati se lei non avesse accontentato ogni richiesta di mostrarsi in video e inviare foto osè. Alla ragazzina non è rimasto altro da fare, per porre fine all’incubo, di raccontare tutto ai propri genitori e denunciare il suo aguzzino. A processo l’imputato è difeso dall’avvocato Antonio Mancaniello. A fine novembre è prevista in aula la discussione del difensore e la sentenza del giudice.
