«Tutto sotto controllo». L’epidemia di scabbia, che ha sconvolto gli equilibri all’interno dell’ospedale San Carlo di Potenza contagiando 10 persone negli ultimi giorni, non desterebbe più alcuna preoccupazione. È la direttrice sanitaria del nosocomio lucano, Angela Pia Bellettieri, a riportare calma e a spiegare che «l’attività nel reparto – dice – non ha subito stravolgimenti, e il personale in malattia è stato rimpiazzato nonostante le difficoltà legate alla carenza strutturale di medici ed infermieri, acuita in estate dall’alto numero di personale in ferie».
L’allarme era scattato nei giorni scorsi quando un paziente ricoverato in Geriatria, in età avanzata a affetto da numerose altre patologie, era risultato positivo alla parassitosi, manifestando i tipici sintomi: intenso prurito, provocato da un acaro, soprattutto in alcuni punti del corpo. Nelle ore successive al manifestarsi dei sintomi nel paziente zero, l’ospedale ha accertato il contagio in altre nove persone, tutti infermieri e operatori socio-sanitari, che evidentemente avevano accudito il paziente nei giorni precedenti. L’anziano è stato subito trasferito nel reparto di Malattie infettive, e i nove contagiati sono stati isolati. Si tratta infatti di un disturbo contagioso che può diffondersi in modo molto rapido, ma che può essere risolto altrettanto rapidamente.
«In ospedale può capitare che tali eventi si verifichino – precisa la direttrice sanitaria – stiamo parlando comunque di acari e caldo e sudore fanno da aggravanti. Ci tengo a precisare che il nostro nosocomio segue rigide prassi di igiene e che i medici talvolta seguono corsi di aggiornamento sulle varie profilassi del caso. Per cui, ancora una volta, preciso che non bisogna preoccuparsi». Tale parassita ha sempre avuto uno stretto rapporto con l’uomo, poiché i primi riferimenti sulla sua esistenza risalgono addirittura al dodicesimo secolo. È una malattia distribuita in tutto il mondo, con focolai di incidenza ciclica ogni 15 anni.
Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, circa 200 milioni di persone sono affette da scabbia in tutto il mondo, in qualsiasi momento. Si stima che il 10% della popolazione nei paesi in via di sviluppo sia affetto da questo parassita. Non è ben chiaro, al momento, come il paziente lucano abbia contratto il parassita, e indagini in tal senso sono state affidate agli epidemiologi della struttura che, interrogandolo e attivando il sistema di sorveglianza, sono in grado di evitare altre diffusioni.
Il vero problema, in un momento in cui la sanità è in sofferenza, è il rimpiazzo degli operatori contagiati, sempre complicato, a maggior ragione in un periodo dell’anno come quello estivo, in cui aumenta l’afflusso dell’utenza a causa dell’arrivo di turisti e delle ferie a cui i dipendenti hanno diritto.