Santeramo, si aggravano le accuse per il marito Michelle: maltrattamenti anche sulle figlie

Si aggravano le accuse della Procura di Bari a carico di Vito Passalacqua, l’ex marito di Michelle Baldassarre, la 55enne di Santeramo in Colle, trovata carbonizzata nelle campagne nel tardo pomeriggio del 9 febbraio.

Nell’udienza di oggi del processo a suo carico per maltrattamenti con la formula del rito abbreviato, dinanzi alla gup Susanna De Felice, ha detto la sua versione dei fatti. Ma al termine, su richiesta dei legali dei familiari di Michelle, gli avvocati Michele Laforgia e Maria Pia Vigilante, è stata riqualificata l’imputazione a suo carico, aggiungendo all’ipotesi iniziale quella dei maltrattamenti sulle due figlie gemelle, Donatella e Francesca, ora 27enni, sottoposte a un «regime di sopraffazione fisica e morale, e di costante denigrazione, tale da rendere abitualmente mortificanti le loro relazioni» all’esterno della famiglia.

Poi ci sono gli insulti, «avrei dovuto mettere il preservativo», riferendosi al fatto di averle concepite, «bestie, teste di cazzo», le minacce con il coltello, e le numerose aggressioni ai danni di Michelle iniziate quando loro erano ancora adolescenti e culminate negli ultimi mesi del 2022, quando la donna gli chiese spiegazioni sull’esistenza di un’altra donna e poi lo minacciò di lasciarlo.

Schiaffi al volto, un piatto lanciato contro di lei, violenti calci ad una gamba e tanto altro, chiamandola «pazza», minacciandola: «ti uccido, ti paralizzo».

Dopo la morte di Michelle, la Procura aveva aperto un’inchiesta per istigazione al suicidio, ma nelle scorse settimane il pm Baldo Pisani ne ha chiesto l’archiviazione.

I legali di Passalacqua, Maurizio Tolentino e Nicola Lanzolla, avranno dunque tempo fino al 9 novembre per decidere se revocare o meno il rito abbreviato inizialmente richiesto. In caso di conferma, il processo si discuterà il 29 novembre a Bari. In caso di revoca, verrà fissata una nuova data per l’inizio del dibattimento.

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