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Santeramo e il giallo della morte di Michelle: dalla perizia prime conferme per il suicidio

Due mesi dopo, sulla morte di Michelle Baldassarre si allunga sempre più l’ombra del suicidio. Un suicidio singolare, con modalità insolite, che ricordano quelle di un omicidio, ma che sembra sempre più certo. Michelle, il cui cadavere semicarbonizzato è stato trovato nel pomeriggio del 9 febbraio scorso nelle campagne di Santeramo in colle, si sarebbe…

Due mesi dopo, sulla morte di Michelle Baldassarre si allunga sempre più l’ombra del suicidio. Un suicidio singolare, con modalità insolite, che ricordano quelle di un omicidio, ma che sembra sempre più certo. Michelle, il cui cadavere semicarbonizzato è stato trovato nel pomeriggio del 9 febbraio scorso nelle campagne di Santeramo in colle, si sarebbe tolta la vita.

La conferma arriverebbe dalla perizia sui suoi resti, svolta dal medico legale del Policlinico di Bari, Francesco Vinci, depositata in Procura nei giorni scorsi e immediatamente secretata dal pm Baldo Pisani e dal procuratore capo Roberto Rossi, subentrato ad affiancare il sostituto nell’indagine.

Nella consulenza, sulla quale l’equipe del professor Vinci ha lavorato per un mese e mezzo, non sarebbero emersi elementi tali da fare ipotizzare l’intervento di altre persone nella morte della 55enne. Quel giorno, raccontano le indagini affidate ai carabinieri della Compagnia di Altamura, Michelle avrebbe acquistato della benzina, prelevato denaro contante dal bancomat, fatto la spesa e poi si sarebbe allontanata verso la campagna con la sua bicicletta munita di pedalata assistita.

Lì si sarebbe pugnalata e data fuoco, in un ordine sul quale hanno dato risposte i medici legali, mettendo a disposizione degli inquirenti gli elementi necessari a determinare la direzione del fascicolo d’inchiesta, aperto con l’ipotesi di reato, a carico di ignoti, di istigazione al suicidio. Ma la storia di Michelle e della sua probabile decisione di togliersi la vita ha tanti altri risvolti sui quali la magistratura indaga da tempo.

C’è il suo passato matrimoniale difficile, i maltrattamenti dei quali aveva accusato suo marito Vito Passalacqua, denunciandolo e rifugiandosi per alcune settimane in una casa protetta. Quelle botte, i piatti lanciati contro, le offese gratuite a lei e alle sue due figlie. Dopo anni di vessazioni, Michelle aveva denunciato quel marito che, sosteneva, da tempo aveva anche una relazione extraconiugale.

Lui era stato arrestato ai domiciliari, dove tuttora si trova, con la possibilità di uscire per otto ore al giorno (quattro al mattino e quattro il pomeriggio) per svolgere la sua professione, e ora è a processo per quei maltrattamenti. A contatto con i clienti, in buona parte amici della coppia, ai quali pare riferisse con dovizia di particolari le scelte di sua moglie. Parole che, nei paesi passando facilmente di bocca in bocca, arrivando fino alle orecchie della donna, che avrebbe tanto voluto ricominciare con le sue figlie e i suoi fratelli.

Il 9 febbraio Michelle ha prelevato denaro dal bancomat e lo ha lasciato a casa per sua figlia, il pane fresco in credenza, poi un messaggio, strano, inviato sul telefonino della ragazza mentre l’attendevano per pranzo a casa della sorella. Quando hanno iniziato a preoccuparsi, dalle campagne dove è morta, Michelle ha inviato la posizione. Lì l’hanno ritrovata, con il suo passato di dolore.

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