Si allarga a macchia d’olio l’indagine del Nirs, il nucleo ispettivo della regione Puglia sulle presunte opacità delle Sanità Service pugliesi.
Un elenco di spese folli e sperperi, si parla di circa 200 milioni di euro per le sette società strumentali delle Asl che si sarebbero – il condizionale è d’obbligo -verificati negli ultimi anni. Il capo del Nirs, l’avvocato Antonio Lascala, su incarico della regione Puglia sta verificando una serie di voci sospette fra acquisti di auto, ambulanze, disinfettanti, software e sulla voce del personale fra procedure di reclutamento, concorsi e corsi di formazione professionale.
E a proposito di personale, l’altro giorno, nel corso del blitz scattato alla Sanità Service di Bari è spuntato il bubbone delle consulenze esterne. Una sfilza di incarichi plurimi, 73 per la precisione, assegnati fra il 2020 e il 2021. Il Nucleo ispettivo sta verificando la tipologia degli affidamenti, le procedure seguite per assegnarli, i costi sostenuti, al momento non resi noti, e l’effettiva corrispondenza fra gli ingaggi legali e le esigenze della Società Service barese.
Molte pratiche riguardano contenziosi di diritto del lavoro di modesta entità, come a esempio richieste di avanzamento di carriera da parte di dipendenti delle società, in altri casi per domande di aumenti di stipendio. Spesso, però si tratta di incarichi fotocopia affidati – sarà una coincidenza? – sempre agli stessi avvocati o agli stessi studi, fra cui alcuni molti accorsati di Bari e provincia. In un caso risulta una pratica aperta per verificare l’esito di una gara per l’acquisto di nove lavatrici, di cui sei da 18 chili, e tre da 24 chili, nessuno sa bene perché e a che titolo sia stata affidata.
Nell’elenco dei professionisti compare anche quello di una consigliera regionale eletta nel 2020. Quest’ultima ha ricevuto tre incarichi legali, ma successivamente ha rinunciato a due dei tre fascicoli. Anche in questo caso l’affidamento riguarda materia lavoristica simile alle cause affidate ad altri colleghi.
Spiccano anche figli di ex politici, ma soprattutto è tutta da chiarire la circostanza degli incarichi plurimi e le procedure di selezione e assegnazione degli incarichi. Stesso dicasi per il capitolo della quantificazione economica delle consulenze esterne.
Al momento il capo del Nirs, l’avvocato Lascala, non si sbilancia: «Abbiamo raccolto centinaia di atti e documenti, prima di arrivare a trarre le conclusioni ci vorrà molto tempo, probabilmente completeremo il lavoro a fine settembre».
Di certo il capitolo delle consulenze crea imbarazzo soprattutto alla regione Puglia considerando anche il caso dell’eletta finita sotto la lente, anche se con la rinuncia agli incarichi per giunta avvenuta all’inizio del mandato. Di qui la linea emersa ai palazzi regionali di alzare le antenne e potenziare i controlli a 360 gradi.
Sul punto l’assessore alla salute Rocco Palese annuncia l’avvio di verifiche puntuali in ognuna delle sei Asl Pugliesi, ma anche presso i grandi ospedali e le aziende sanitarie collegate alla Regione. Obiettivo stanare presunte irregolarità puntando in particolare a monitorare il maxi finanziamento da 655 milioni di euro atteso in Puglia dal Piano nazionale di resilienza per rafforzare la medicina territoriale.