Ruffano, 12enne violentata dal branco. Gli indagati: «Incontro programmato»

«Non sarebbe stata tesa nessuna trappola o comunque predisposto un agguato». È quanto sostiene l’avvocato Alvaro Storella, uno dei legali dei tre indagati accusati di violenza sessuale e rapina impropria nei confronti di una ragazzina di 12 anni, residente in un comune del basso Salento. I fatti si sarebbero consumati in località Mucorone, una zona buia e periferica di Ruffano. I tre, già venerdì sera, dopo la denuncia della minore, hanno consegnati i propri dispositivi elettronici ai carabinieri. Gli avvocati sono fiduciosi che un accertamento tecnico sui cellulari che la procura potrebbe chiedere a breve, potrebbe fare luce su quanto avvenuto venerdì sera. Si attende l’incidente probatorio per raccogliere in ambiente protetto le dichiarazioni della ragazzina. La procura dei Minori potrebbe chiederlo a breve, per acquisire altre possibili prove prima di un eventuale dibattimento.

La denuncia

La minore, accompagnata dal padre prima in ospedale e poi dai carabinieri, avrebbe raccontato di essere stata attirata con un tranello da tre minorenni tra i 13 e i 14 anni che avrebbero abusato di lei. Ma le cose potrebbero essere andate diversamente, come sostiene il legale di uno degli indagati. Stando alle parole dell’avvocato, infatti, i ragazzi si sarebbero trovati già altre volte in quella zona e che anche quella sera il ritrovo sarebbe avvenuto su appuntamento, senza tendere alcun tranello. Alla base vi sarebbe l’innocente innamoramento della ragazzina nei confronti di uno del gruppo che però non ha ricambiato. Da lì sarebbero scaturite alcune dinamiche ora al vaglio degli investigatori. Ecco perchè risulterebbe fondamentale per gli avvocati difensori degli indagati l’analisi dei telefoni cellulari sequestrati, che andrebbe ad avvalorare la loro etsi. Al momento i referti medici escluderebbero la violenza sessuale. Tutti gli elementi sono ora al vaglio degli investigatori che nella giornata di ieri avrebbero anche riascoltato la ragazzina.

La tesi difensiva

I tre accusati dalla 12enne potrebbero essere ascoltati nelle prossime ore. Intanto durante i colloqui avuti con i rispettivi legali, hanno respinto ogni accusa raccontando la loro versione dei fatti, negando di aver avuto rapporti sessuali con la ragazzina, così come denunciato. I tre si sarebbero incontrati con la minore in un appuntamento concordato. Uno dei tre avrebbe assunto degli atteggiamenti un po’ arroganti, senza però fare del male alla minore. In denuncia la presunta vittima ha raccontato di essere stata immobilizzata e palpeggiata e che avrebbero anche tentato di abusare di lei, per poi rapinarla del portafogli con all’interno 70 euro. A sottrarle il portamonete sarebbe stato il più grande degli indagati, che ne avrebbe preteso la consegna con modi arroganti. Quest’ultimo, poi, sarebbe stato preso a schiaffi dal padre della presunta vittima, dopo che la figlia, in lacrime, le aveva confessato quanto accaduto. Ora la famiglia del giovane sta valutando la possibilità di sporgere denuncia nei suoi confronti. I tre indagati sono difesi dagli avvocati Mario Urso, Alvaro Storella e Carmela Palese.

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