Rosa Marina, ubriaco fino a perdere i sensi. L’ultima “moda” tra i minorenni

Quando lo hanno trovato la mattina presto, nei pressi della rotatoria, all’ingresso del villaggio di Rosa Marina, era privo di sensi, praticamente in coma etilico. La notte precedente aveva partecipato a una festa in spiaggia, come tante se ne vedono d’estate tra comitive di giovani. Sicuramente avrà vagato per qualche ora da solo prima che qualcuno notasse il 17enne barese tramortito e chiamasse il 118. Secondo un’altra versione dei fatti, sarebbe stato un residente del villaggio a notarlo su una spiaggia e a chiamare l’ambulanza. Verso le 7 è arrivato al pronto soccorso dell’ospedale di Brindisi dove lo hanno trattato come da protocollo evitando che la situazione potesse degenerare. Il ragazzo si è ripreso e poco dopo è stato dimesso.

Ma restano senza risposta ancora tanti interrogativi. Come mai è stato lasciato solo dopo la festa in spiaggia? Come è arrivato dal mare all’ingresso di Rosamarina? Qualcuno potrebbe averlo accompagnato e poi scaricato nelle vicinanze della rotatoria?

L’episodio che ha avuto come protagonista il 17enne, figlio di una nota famiglia di professionisti baresi, riporta all’attenzione un fenomeno preoccupante: l’abuso di alcol da parte di ragazzi sempre più giovani. L’episodio dell’altra notte è solo l’ultimo di una lunga serie e non riguarda solo il litorale ostunese.

La moda di oggi, soprattutto tra i minorenni, è di imbottirsi di alcol prima di entrare in discoteca dove sanno che i gestori per legge non posso servire loro bevande alcoliche. Ed è così che fanno il “pieno” di sballo prima di andare a ballare. Se lo portano sulle auto degli amici maggiorenni e con la patente e al momento giusto ne fanno uso. C’è anche chi, all’alcol, associa sostanze stupefacenti, soprattutto il classico “fumo” (marjiuana o hashish). E allora il mix diventa davvero micidiale e la portata delle conseguenze incalcolabile. E l’aspetto più inquietante è che l’età media dei giovani si abbassa sempre di più.

Non sarebbe azzardato, né eccessivo, pensare a qualche forma di controllo di questo fenomeno che dalle nostre parti prende sempre più piede nella assoluta indifferenza generale, senza che nessuno faccia nulla per arginarlo. Sperando di non dover aspettare prima la tragedia.

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