Rimborsi per lavori inesistenti: prescritti due imprenditori baresi. Ma dovranno risarcire i danni

La Corte di Appello di Bari ha dichiarato la prescrizione di tutti i reati contestati agli imprenditori baresi Alviero ed Erasmo Antro, imputati per truffa ai danni di sei istituti di credito, falso materiale e ideologico, contraffazione di pubblici sigilli e violenza privata.
Nei confronti dei fratelli Antro i giudici hanno però confermato le statuizioni civili, con condanna ai risarcimenti danni, da quantificarsi in sede civile, a favore delle banche (per la truffa), della Città metropolitana (per il falso) e di due dipendenti (vittime della violenza privata).

In primo grado, nel dicembre 2018, gli imprenditori erano già stati assolti dall’accusa di truffa aggravata ai danni dell’ex Provincia ma condannati per gli altri reati alla pena di 5 anni e 2 mesi di reclusione.

Stando agli accertamenti della Gdf, coordinati dall’allora pm Carmelo Rizzo che ha seguito anche il processo di appello nella sua nuova veste di Pg, la truffa da oltre 20 milioni di euro sarebbe stata commessa ottenendo rimborsi per lavori inesistenti di manutenzione delle strade. I fatti contestati si riferiscono agli anni 2008-2011.

Gli imprenditori, assistiti dagli avvocati Mariano Fiore e Nicola Selvaggi, furono arrestati nel marzo 2012 con contestuale sequestro di beni per circa 20 milioni di euro, equivalente al presunto illecito profitto derivante dalla truffa (poi dissequestrati).

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