«Un fenomeno non marginale e molto grave per le conseguenze sullo sviluppo psico-fisico delle vittime». Il direttore del Servizio analisi crimine della Direzione centrale della Polizia criminale del dipartimento della Pubblica sicurezza, Stefano Delfini, commenta i dati diffusi dalla Fondazione Terre des Hommes nel dossier “La condizione delle bambine e delle ragazze nel mondo” 2022.
Stando a quanto emerge dai dati elaborati dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale di Polizia criminale in occasione della Giornata mondiale delle bambine, che cade l’11 ottobre, sono oltre 6.000 i reati commessi a danno di minori in Italia nel 2021, il 64% ai danni di bambine e ragazze. Anche la violenza sessuale registra un record assoluto con 1.332 casi, di cui le giovani sono l’88% delle vittime.
Il documento è stato presentato oggi a Roma nella sede del Coni per focalizzare l’attenzione sullo sport. Una rilevazione in 6 Paesi europei (Austria, Belgio, Germania, Romania, Spagna, Gran Bretagna) ha di recente contestualizzato il fenomeno: il 75% di atlete e atleti ha riferito di aver subito almeno una violenza prima dei 18 anni (per il 44% emotiva, 37% fisica, 35% sessuale senza contatto fisico, 20% con contatto fisico), la maggioranza non ha denunciato e solo il 4-6% ha chiesto aiuto in ambito sportivo.
Per quanto riguarda i numeri italiani, il dossier evidenzia come il 2021, secondo anno di pandemia da Covid-19, abbia registrato un balzo drammatico dell’8% dei reati a danno di minori dal 2020 (5.789 casi) e dell’89% dal 2004 (3.311 casi).
In tutti i reati a sfondo sessuale considerati, la prevalenza delle vittime è largamente di genere femminile. Fra questi le fattispecie che registrano la percentuale più alta di vittime bambine sono la violenza sessuale aggravata, con una percentuale dell’88% di vittime femmine. Ed è così anche per gli atti sessuali con minorenne (83%) la detenzione di materiale pornografico (82%) la corruzione di minore (76%) la prostituzione minorile (67%) e per la pornografia minorile (69%).
I dati sono convergenti con quelli delle Nazioni unite, secondo cui una donna su tre nel mondo (736 milioni) ha subito violenza fisica o sessuale almeno una volta nella vita da un uomo, mentre 15 milioni di ragazze fra i 15 e 19 anni hanno subito rapporti sessuali contro la propria volontà dal partner.
Nei confronti dei minori aumentano anche i reati in ambito domestico, ossia i maltrattamenti contro familiari e conviventi, che nel 2021 hanno colpito 2.501 giovani, al 54% di genere femminile. L’aumento dall’anno precedente è limitato al 5%, ma nel 2020 era stato toccato il record con 2.337 casi, mentre il dato dal 2004 è aumentato del 233%.
Infine, ancora, nel 2021 un terzo delle 20 vittime dei “matrimoni forzati” era minorenne, in particolare il 6% aveva meno di 14 anni e il 27% tra 14 e 17 anni. Il dato totale mostra un aumento di questo reato, con 7 negli ultimi 5 mesi del 2019, 8 nel 2020 e 20 nel 2021. Le vittime sono per l’85% di genere femminile e per il 64% di origine straniera. Per Paolo Ferrara, direttore Generale di Terre des Hommes, «è fondamentale lavorare sulla raccolta dati per far emergere gli episodi di violenza che rimangono ancora sommersi».