Gruppi composti da almeno cinque persone che agiscono durante la notte. Sono veri e propri raid organizzati quelli che non concedono tregua agli imprenditori agricoli della provincia di Barletta-Andria-Trani. Si tratta di furti ma anche rapine messe a segno nelle campagne prese di mira da bande criminali. L’ultimo caso si è verificato nella zona rurale “Santa Chiara”, fra Andria e Trani. I malfattori, a bordo di due auto, sono stati però messi in fuga dalle guardie campestri di Trani e dai carabinieri. «Non sono episodi isolati – dice Giuseppe Nardò, presidente del consorzio Guardie rurali di Trani – le nostre campagne sono costantemente sotto assedio. Si tratta non solo di piccoli furti, seppur con danni ingenti, ma anche di quintali di uva rubata, che mettono in ginocchio il settore agricolo». Le zone maggiormente colpite sono quelle di Andria e dell’Alta Murgia, ma anche a Barletta, Canosa e Trinitapoli le cose non vanno meglio.
La criminalità organizzata
Si insinua così nell’economia locale, ostacolando persino le nuove attività. «È un danno enorme, sia dal punto di vista economico che morale – spiega Lorenzo Saponaro, imprenditore agricolo barlettano – lavoriamo tutto l’anno per produrre un vino di qualità e quando le nostre campagne vengono depredate, vanno in fumo tutti i nostri sacrifici».
L’allarme
Era stato lanciato qualche giorno fa anche dal presidente del consorzio Uva di Puglia Igp, Michele Laporta, che aveva denunciato una situazione grave, fra l’aumento di furti e la diminuzione di denunce per paura di ritorsioni. Stando ai report delle associazioni di categoria locali, dall’inizio dell’anno sarebbero stati denunciati circa 50 episodi di furti nelle campagne della Bat, con una perdita stimata di oltre 500 tonnellate di uva e un danno di oltre un milione di euro. Le modalità, spesso, sono simili: i malviventi operano principalmente di notte, con mezzi agricoli per raccogliere rapidamente grandi quantità di uva e, in alcuni casi, usano furgoni e camion per trasportare la refurtiva.