Il Tribunale di Bari ha accolto la richiesta della Procura della Repubblica di giudizio immediato per l’ex dirigente della sezione della Protezione civile della Regione Puglia Antonio Mario Lerario, attualmente agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione, e per due imprenditori con interessi e appalti nel settore. Viene saltata quindi la fase dell’udienza preliminare. Ora occorrerà capire se la difesa chiederà il rito abbreviato.
L’inchiesta verte sulle presunte mazzette che sarebbero state consegnate dagli imprenditori Donato Mottola e Luca Leccese a Lerario. Quest’ultimo fu arrestato in flagrante il 23 dicembre scorso dopo aver ricevuto una presunta mazzetta di 10mila euro da Leccese. L’altro imprenditore avrebbe versato una mazzetta da 20mila euro.
All’epoca Lerario era dirigente delle sezioni strategia e governo dell’offerta e protezione civile (quest’ultimo incarico ad interim) della Regione Puglia. Fino al 31 ottobre precedente era stato responsabile della sezione provveditorato economato. Subito venne sospeso da ogni incarico. Dopo un periodo di tre mesi in carcere, Lerario a marzo è stato sottoposto ai domiciliari. Il processo, il cui inizio è fissato al 16 giugno, riguarda solo quei due episodi, le indagini sulla realizzazione dell’ospedale delle maxi emergenze covid nella Fiera del Levante di Bari costituiscono un filone a parte.










