Processo sulla morte di Camilla Di Pumpo a Foggia: contestate due nuove aggravanti

Due nuove aggravanti sono state contestate a Francesco Pio Cannone, 22enne di Carapelle, accusato di omicidio stradale per aver provocato l’incidente stradale in cui perse la vita l’avvocatessa 25enne Camilla Di Pumpo a Foggia.

La giovane viaggiava a bordo della sua Fiat Panda quando, tra via Matteotti e via Urbano, in pieno centro cittadino, si scontrò con un’Audi guidata dal 22enne. Era il 26 gennaio del 2022.

Cannone, oltre che di omicidio stradale, è accusato anche di concorso in falsità ideologica insieme al padre Michele di 52 anni. Altri due giovani di Carapelle sono accusati di favoreggiamento e concorso in falsità ideologica.

Durante l’udienza di questa mattina il pubblico ministero Roberto Galli ha contestato – come richiesto dai legali della famiglia della vittima, gli avvocati Michele Curtotti, Michele Vaira e Antonio Pedarra – due nuove aggravanti per Francesco Cannone, a giudizio con rito abbreviato.

«La prima – ha spiegato l’avvocato Michele Vaira – è quella dell’articolo 589 ter del codice penale per essersi l’imputato dato alla fuga dopo l’incidente, che eleva la pena da un terzo a due terzi, e comunque non inferiore a cinque anni. La seconda è quella dell’articolo 61 comma 2, aggravante comune cosiddetta “teleologica”, per aver indotto in errore i pubblici ufficiali che hanno rilevato le generalità del conducente, al fine di conseguire l’impunità dal reato di omicidio stradale”.

Il legale di Cannone, l’avvocato Michele Sodrio, che sostiene l’ipotesi del concorso di colpa, ha chiesto termine, ossia del tempo per controbattere alle due nuove aggravanti e per preparare la difesa e il processo è stato, così, rinviato all’8 gennaio del 2024.

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