Per la terza volta consecutiva l’ex direttore dell’Avanti, Valter Lavitola, non si è presentato in aula nel processo cosiddetto “Escort” a carico del leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi.
Lavitola, nell’udienza celebrata stamattina dinanzi al Tribunale di Bari, era atteso come testimone ma ha inviato un certificato medico che ne attesta l’indisponibilità per i prossimi tre giorni. La Procura lo ha quindi nuovamente citato per la prossima udienza, in programma il 28 aprile, durante la quale sarà sentito anche un teste della difesa.
La giudice Valentina Tripaldi ha annunciato l’intenzione, in caso di eventuale nuova indisposizione di Lavitola, di procedere con una visita fiscale.
Berlusconi è imputato per induzione a mentire e per aver pagato, secondo l’accusa, le bugie dette dall’imprenditore barese Gianpaolo Tarantini ai pm che indagavano sulle escort portate tra il 2008 e il 2009 nelle residenze dell’allora presidente del Consiglio dei ministri.
Lavitola è ritenuto dall’accusa il tramite con Tarantini. La sua posizione è però stata stralciata, per incompetenza territoriale, e trasferita alla Procura di Napoli che l’ha archiviata.
Nel corso dell’udienza il legale Federico Cecconi, che difende l’ex presidente del Consiglio con il collega Roberto Eustachio Sisto, ha escluso che Berlusconi possa sottoporsi al previsto esame da parte del Tribunale di Bari, «anche per non aggravare le sue condizioni di salute», prevedendo una eventuale dichiarazione spontanea o l’invio di una memoria.