Terza tappa nella lotta alla criminalità organizzata. Tutto era iniziato il 17 settembre di tre anni fa, quando i Carabinieri del Ros e del comando provinciale di Lecce, con il supporto del sesto Elinucleo di Bari e del nucleo carabinieri cinofili di Modugno, avevano eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del Tribunale di Lecce su richiesta della locale Dda, nei confronti di 22 persone indagate, a vario titolo, per associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione e porto abusivo di armi, estorsione e danneggiamento, con l’aggravante del metodo mafioso. Una operazione, battezzata Armonica, che aveva documentato la capacità criminale del sodalizio mafioso facente capo a Fernando Nocera, attivo in modo particolare tra Carmiano, Veglie, Novoli, Leverano e Porto Cesareo.
La seconda tappa era si era consumata nel novembre del 2020, con la condanna di 14 imputati e l’assoluzione per altri otto e 8 assoluzioni nel processo, con rito abbreviato nato, riconoscendo così “una rodata struttura criminale” impegnata nel mercato locale della droga.
Ieri, la terza tappa. Quella che si è consumata davanti ai giudici d’appello che hanno rivisto alcune condanne rispetto al precedente processo. La Corte, presieduta dal giudice Francesco Ottaviano, ha inflitto al 66enne di Carmiano, Fernando Nocera, ritenuto a capo del sodalizio, la pena di 4 anni, a fronte dei 10 comminati in primo grado (già ridotti rispetto alla richiesta del pm Carmen Ruggiero che aveva chiesto una condanna a 17 anni), e che vanno a sommarsi a una vecchia condanna, raggiungendo complessivamente 15 anni e 4 mesi di reclusione. Altre riduzioni di pena cono state riconosciute ai fratelli Conversano che, secondo l’accusa, gestivano gli affari del gruppo criminale, passate da 13 anni a 12 anni e dieci mesi per Davide, 30enne di Carmiano, e da 9 anni a 5 anni, 9 mesi e dieci giorni per Matteo, 32enne residente a Porto Cesareo.
Articolato il resto del verdetto nei confronti degli altri imputati: Andrea Arnesano, 41enne residente a Carmiano, da 6 anni a 4 anni, 9 mesi e 10 giorni; da 6 anni a 4 anni, cinque mesi e dieci giorni per Alessio De Mitri, 32enne residente a Carmiano; da 7 anni a 5 anni, dieci mesi e venti giorni per Daniele Esposito, 39enne residente anche lui a Carmiano. Sconto di pena anche per Marcello Fella, 61enne residente a Carmiano, da 8 anni e 4 mesi a 6 anni e dieci mesi; da 7 anni a 6 anni, un mese e dieci giorni per Stefano Garofalo, 34 enne pure lui di Carmiano; da 6 anni a 4 anni, 9 mesi e dieci giorni per Andrea Luggeri, 32enne residente a Carmiano; da 6 anni a 4 anni, 9 mesi e dieci giorni per Graziano Tondi, 24enne residente a Magliano. Aumenta invece la detenzione per Gabriele Pellè, 44enne di Lecce, che per una precedente condanna arriva a 9 anni e otto mesi di reclusione.
Svaniscono, invece, le accuse – per non aver commesso il fatto – nei riguardi di Andrea Visconti, 29enne residente a Carmiano che in primo grado aveva rimediato 4 anni e mezzo. Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro novanta giorni.