Prima categoria, Minervino derubato a Vieste: la partita non si gioca. La solidarietà dei padroni di casa

Era in programma ieri, a Vieste, la partita della ventesima giornata del campionato di Prima categoria tra i padroni di casa e la Top Player di Minervino Murge. Partita che, però, non si è disputata «per sopravvenuta impossibilità della squadra ospite, vittima di un atto vile e ignobile perpetrato ai loro danni nelle ore che precedevano il match».

A denunciare l’accaduto, esprimendo solidarietà e vicinanza a quelli che dovevano essere gli avversari sul campo, sono proprio i padroni di casa dell’Atletico Vieste: «Stando a quanto riportato e denunciato alle autorità competenti dalla delegazione del Minervino – scrivono i viestani in un post pubblicato su Facebook – durante il pranzo pre partita, ignoti avrebbero derubato la società della documentazione e di una parte del materiale sportivo contenuto nei mezzi di trasporto parcheggiati all’interno di un ristorante della nostra cittadina».

I dirigenti del Minervino hanno immediatamente informato la squadra di casa e i carabinieri della locale tenenza che ora sono sulle tracce dei ladri.

Scossi per quanto accaduto e privati del materiale sportivo necessario, la Top Player Minervino ha dovuto comunicare all’arbitro di non poter prendere parte al match.

«A nome di tutto il Gruppo sportivo e, senza timore di sbagliarci, anche della comunità sportiva viestana – scrivono dall’Atletico Vieste – rivolgiamo al Minervino Murge tutta la nostra solidarietà, con il rammarico di non aver potuto giocare sul campo una partita che in tanti attendevano, dopo la striscia più che lusinghiera di risultati e prestazioni da parte di entrambe le compagini. Non ci resta, ora, che attendere fiduciosi la decisione del Giudice sportivo. Convinti che la matrice di un simile misfatto non appartenga alla cultura sportiva di questa città – si legge ancora nel post – confidiamo nell’efficacia investigativa delle forze dell’ordine, affinché si faccia luce sul caso e si consegnino alla giustizia i suoi responsabili. Lo merita anche la reputazione sportiva della nostra città».

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