A seguito della richiesta di archiviazione della procura di Brindisi nei confronti del regista premio Oscar Paul Haggis, accusato di lesioni e violenza sessuale nei confronti di un 30enne inglese, i legali della donna hanno presentato formale opposizione.
I fatti risalgono al giugno del 2022 e sarebbero avvenuti a Ostuni, dove il regista si trovava per partecipare al festival del cinema “Allora Fest“. Haggis fu arrestato e rimase ai domiciliari dal 19 giugno al 4 luglio.
I presunti abusi sessuali sarebbero avvenuti – secondo la denuncia della presunta vittima – dal 12 al 15 giugno del 2022 in un b&b di Ostuni. Haggis ha sempre respinto queste accuse.
Dopo la scarcerazione, il 29 luglio del 2022 il tribunale del riesame di Lecce aveva rigettato l’appello del pubblico ministero contro la revoca dell’arresto.
Nei giorni scorsi, dopo la proroga delle indagini, la procura di Brindisi ha chiesto l’archiviazione dalle accuse per il regista. Ora, però, la difesa della 30enne inglese ha deciso di opporsi a questa istanza presentando formale richiesta al gip del tribunale della città messapica.
La difesa della donna: «Motivazioni della Procura inaccettabili»
«Al termine di lunghe indagini, che hanno confermato l’attendibilità della persona offesa e il grave danno accertato da una consulenza tecnica disposta dalla procura di Brindisi, la vittima non può accettare la motivazione» per cui la stessa procura «vuole archiviare il caso di violenza sessuale nei confronti di Paul Haggis, perché le argomentazioni giuridiche e fattuali alla base della richiesta di archiviazione non sono coerenti con la più recente giurisprudenza di legittimità in materia di violenza sessuale e consenso della vittima». Così, in una nota, “Differenza Donna” che tramite l’avvocata Ilaria Boiano rappresenta la 30enne inglese.
L’indagine è stata «interamente dedicata ad approfondire la personalità e le scelte della donna, mentre è la condotta dell’indagato che doveva essere approfondita. La vittima si è opposta alla richiesta di archiviazione, pertanto, per ribadire – conclude la nota – il valore insuperabile del suo dissenso dinanzi alle condotte ai suoi danni dell’indagato dinanzi alle quali lo Stato non può rimanere indifferente».