Carabinieri e guardia di finanza stanno notificando alcuni provvedimenti restrittivi a carico di amministratori e imprenditori richiesti dalla procura di Lecce e firmati dalla gip Cinzia Vergine su richiesta del procuratore aggiunto Valeria Elsa Mignone.
L’inchiesta sarebbe partita da un’indagine dei carabinieri su vicende di presunta corruzione e si è poi intrecciata con una recente indagine della guardia di finanza.
Tra i destinatari delle ordinanze di custodia cautelare ci sarebbe l’ex sindaco di Otranto Pierpaolo Cariddi, indagato per falso ideologico, e il presidente di Federalberghi, l’imprenditore Raffaele De Santis.
Cariddi è dall’8 luglio sottoposto all’obbligo di divieto di dimora nel comune salentino nell’ambito di un’altra inchiesta della guardia di finanza su presunti intrecci tra politica e sanità e, per questo, sospeso dalla Prefettura dalla carica di primo cittadino. L’inchiesta è partita da un’indagine dei carabinieri che poi si è intrecciata con quella della guardia di finanza.
Sono in tutto 10 le persone arrestate. Pierpaolo Cariddi e suo fratello Luciano, quest’ultimo ex sindaco di Otranto, sono stati portati in carcere, gli altri otto indagati sono stati posti agli arresti domiciliari: si tratta di dell’ex responsabile dell’Ufficio tecnico del Comune di Otranto Emanuele Maria Maggiulli di 56 anni, dell’istruttore tecnico comunale Roberto Aloisio (50 anni), dell’ex responsabile dell’ufficio paesaggistico Giuseppe Tondo (69 anni), del progettista ritenuto prestanome di Luciano Cariddi, Marco Maggio (40 anni), e degli imprenditori idruntini Salvatore Giannetta (63 anni), il presidente di Federalberghi Lecce Raffaele (detto ‘Mimmo’) De Santis (76 anni), Roberto De Santis (64 anni) e Luigi Bleve (61 anni). Gli arrestati rispondono a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata al compimento di plurimi delitti contro la pubblica amministrazione, l’amministrazione della giustizia, di corruzione elettorale, frode in processo penale, depistaggio, turbata libertà degli incanti e truffa ai danni dello Stato e dell’Ue. Complessivamente gli indagati sono 60.