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Potenza, si torna a celebrare messa nella chiesa in cui fu ritrovato il corpo di Elisa Claps

A più di due mesi dalla riapertura, è stata celebrata ieri, in occasione della commemorazione dei defunti, la prima messa nella chiesa della Santissima Trinità a Potenza. Nel sottotetto della struttura, il 17 marzo del 2010, fu ritrovato il cadavere di Elisa Claps, la studentessa di 16 anni scomparsa il 12 settembre del 1993. La…

A più di due mesi dalla riapertura, è stata celebrata ieri, in occasione della commemorazione dei defunti, la prima messa nella chiesa della Santissima Trinità a Potenza.

Nel sottotetto della struttura, il 17 marzo del 2010, fu ritrovato il cadavere di Elisa Claps, la studentessa di 16 anni scomparsa il 12 settembre del 1993. La chiesa è stata sottoposta a lavori di restauro durati diversi anni.

La messa è stata celebrata dall’arcivescovo di Potenza, monsignor Salvatore Ligorio, che il 13 ottobre scorso, al compimento dei 75 anni, ha rimesso il suo mandato a Papa Francesco.

Dopo il ritrovamento del cadavere di Elisa Claps nel 2010, la chiesa, nel centro storico del capoluogo lucano, rimase sotto sequestro fino all’aprile del 2012, e poi chiusa fino alla scorsa estate per i lunghi lavori di ristrutturazione.

Dal 24 agosto scorso, la chiesa è stata aperta ogni giorno, per alcune ore, per la preghiera silenziosa, come indicato da una lettera inviata alcune settimane prima dal Papa a monsignor Ligorio.

La famiglia Claps: «Una mancanza di rispetto»

Di «mancanza di rispetto» e «arroganza del vescovo Ligorio» parla la famiglia Claps, attraverso una nota diffusa da Guido, fratello di Elisa.

«In un momento in cui milioni di persone seguendo la fiction», le ultime due puntate sono in programma su Rai 1 martedì 7 novembre, «hanno preso consapevolezza di quanto quella chiesa sia irrimediabilmente macchiata dal sangue e dalle menzogne che tra quelle mura si sono consumate, anziché il silenzio, come aveva peraltro indicato Papa Francesco, la Curia potentina sceglie ancora una volta la rimozione di quanto accaduto. Una preghiera la rivolgo io a quanti entreranno ad ascoltare le funzioni religiose: fermatevi a leggere la targa che celebra le virtù di Don Mimi Sabia e respirate a fondo il messaggio ipocrita che risuona in quella chiesa», afferma la famiglia Claps.

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