Pop. Bari: via al processo su operazioni baciate. Unione consumatori chiede costituzione parte civile

Si è svolta questa mattina, davanti al Tribunale penale di Bari, la prima udienza del processo che vede sul banco degli imputati alcuni ex manager della Banca popolare di Bari (in particolare l’ex condirettore generale Gianluca Jacobini, Nicola Loperfido, già responsabile direzione Business, e Giuseppe Marella, già responsabile Internal Audit). Contestati agli imputati i reati di false comunicazioni sociali e ostacolo alla vigilanza.

L’istituto bancario, che rispondeva di violazione del decreto legislativo 231 del 2001 sulla responsabilità amministrativa degli enti, ha patteggiato nei mesi scorsi una sanzione pecuniaria di 240 mila euro ma resta nel processo in qualità di responsabile civile.

L’udienza si è tenuta nel centro congressi della Fiera del Levante del capoluogo pugliese per motivi di spazio. Si tratta di un filone di indagine, quello delle cosiddette “operazioni baciate”, diverso da quello principale relativo al crack della banca.

Tra le parti offese ci sono la Consob e la Banca d’Italia. Oggi doveva iniziare l’istruttoria dibattimentale ma sono state acquisite le richieste di costituzione di parte civile da parte dell’Unione nazionale consumatori. Poi il Tribunale ha rinviato l’udienza al 18 gennaio con sospensione dei termini di sospensione ai fini della prescrizione. La richiesta di Unc presentata oggi a tutela di altri risparmiatori è stata ammessa. Tra le parti civili già costituite, prima dell’udienza odierna, oltre 1.500 risparmiatori tutelati da altre associazioni. Con quelle di oggi si è raggiunto la quota di 2.000.

La prossima udienza si terrà il 18 gennaio. Entro quella data saranno valutate le richieste le costituzioni di parte civile presentate oggi e verrà presa la decisione se ammetterle o meno. Fino a quel giorno sarà possibile presentare la costituzione di parte civile anche da parte di altre persone che si ritengono danneggiate.

A emettere il decreto che dispone il giudizio è stato il giudice per le udienze preliminari Marco Galesi. L’accusa è rappresentata dal procuratore Roberto Rossi e dai sostituti Federico Perrone Capano e Savina Toscani.

Le operazioni di credito cosiddette “baciate” (o acquisto di azioni proprie) sono quelle concessioni di un mutuo, di un finanziamento, di una linea di credito a condizione che, con una parte di quella liquidità, vengano comprate delle azioni. Un meccanismo simile a quello emerso nell’ambito delle inchieste sulle banche venete.

«Ci costituiamo parte civile sia come associazione di consumatori sia nell’interesse di numerosi azionisti», spiega l’avvocato Corrado Canafoglia, responsabile nazionale dell’ufficio legale dell’Unione nazionale consumatori, che insieme all’avvocato Antonio Calvani, delegato dell’Unione Nazionale Consumatori della Puglia per le crisi bancarie, l’avvocato Ennio Cerio di Campobasso e l’avvocato Valentina Greco di Roma, assiste i risparmiatori nel processo penale a carico dei vertici della Popolare di Bari.

«Il nostro obiettivo – prosegue – è quello di chiudere velocemente il processo al fine di vedere assicurato quanto prima agli azionisti costituiti come parte civile il giusto ristoro per il danno subito a seguito dell’azzeramento delle proprie azioni. E, comunque, incredibile come su circa 60.000 azionisti soltanto il 4% sia oggi qui a difendere i propri interessi. Non so se sia rassegnazione o mancanza di fiducia nelle istituzioni», conclude Canafoglia.

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