Poliziotto colpito da una testata al viso da un detenuto a Brindisi

Poliziotto penitenziario picchiato senza ragione da un detenuto: il Sappe si inalbera e non le manda a dire. È accaduto ieri mattina, nel carcere di Brindisi, dove si è consumata l’ennesima aggressione ad un agente di polizia penitenziaria. «Ormai non c’è più bisogno di un pretesto od altro per colpire dei lavoratori che per 1.500 euro al mese, oltre al lavoro massacrante e pericoloso a cui sono costretti con turni di 8/10 e finanche 12 ore, costretti a rinunciare a ferie e riposi, vengono fatti oggetto quasi giornalmente, di aggressioni da detenuti “pazzi” che invece di stare in un manicomio, circolano liberamente per le carceri pugliesi con “licenza di uccidere”». Durissime le parole del segretario nazionale del Sappe, Federico Pilagatti.

Ieri mattina un detenuto di origini tarantine, di circa 35 anni, in carcere per furto e ricettazione, veniva chiamato dal poliziotto addetto alla sezione per effettuare la telefonata ai propri familiari.

«Il detenuto, senza alcun motivo, – racconta Pilagatti – prima inveiva contro il poliziotto che gli stava aprendo la stanza, ed appena fuori lo colpiva con una testata al viso procurandogli una forte contusione, per cui è stato accompagnato d’urgenza al pronto soccorso del locale nosocomio. Dopo il fattaccio il detenuto ha continuato a circolare libero nella sezione vantandosi di quello che aveva appena fatto, poiché il medico turno non avrebbe dato il nulla osta per spostarlo in altro ambiente da solo, poiché “pazzo”».

Secondo una prima ricostruzione il detenuto si è reso protagonista di analogo gesto in un altro penitenziario della regione e per questo trasferito al carcere di Brindisi dove è arrivato da poco tempo. Il sindacato nei giorni scorsi ha presentato un esposto denuncia nei confronti delle Asl e degli assessori regionali della sanità, «proprio perché non assicurano cure adeguate ai detenuti costringendo con ciò i poliziotti a gestire anche i pazzi non avendone né le capacità e né la professionalità».

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