Politici arrestati a Otranto, le intercettazioni: «Quante ce ne siamo scampate…»

«Porca lu sangu quante… ce ne siamo scampate… e qua hanno tentato di denunciarci per le “coglionate”… invece no?… se erano andati a trovare veramente le cose giuste vedi… saremmo già finiti in gattabuia da…». Ne rideva al telefono Luciano Cariddi, sindaco di Otranto fino al 2017 (quando è salito in carica suo fratello Pierpaolo), arrestato stamattina assieme a suo fratello (come lui in carcere), al presidente di Federalberghi Lecce, Raffaele De Santis, altri due imprenditori, funzionari e il comandante della polizia municipale di Otranto, Vito Spedicato.

Commentava, non sapendo di essere intercettato, seguendo un modus operandi collaudato, come riporta la gip Cinzia Vergine, nell’ordinanza di custodia cautelare.

I dieci sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al compimento di plurimi delitti contro la pubblica amministrazione, l’amministrazione della giustizia, di corruzione elettorale, frode in processo penale, depistaggio, turbata libertà degli incanti e truffa ai danni dello Stato e dell’Ue. Complessivamente gli indagati sono 60.

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