Polignano a Mare, non favorì la moglie: archiviata l’inchiesta sull’ex dirigente comunale Vitto

Archiviate le accuse di abuso e falso ideologico a carico di Raffaele Nicola Vitto, ex dirigente comunale di Polignano a Mare. Dopo circa tre anni, la gip del Tribunale di Bari, Anna Perrelli, ha definitivamente prosciolto Vitto, difeso dall’avvocato Antonio La Scala.

Secondo la Procura del capoluogo, Vitto non si sarebbe astenuto dalla elaborazione e sottoscrizione della determina dirigenziale con cui designava la moglie come componente dell’ufficio. In questo modo, Vitto avrebbe procurato alla moglie un ingiusto vantaggio patrimoniale derivante dagli incentivi economici previsti dalla gara per il servizio di igiene urbana a Polignano.

Vitto era accusato anche di falso ideologico: sempre secondo quanto inizialmente ipotizzato dalla Procura della Repubblica di Bari, l’ex dirigente comunale di Polignano a Mare avrebbe attestato falsamente la sussistenza delle condizioni legittimanti la designazione della moglie, omettendo deliberatamente di evidenziare l’esistenza delle cause di incompatibilità.

Per scagionare Vitto è stata decisiva la memoria in cui l’avvocato La Scala ha messo in evidenza alcuni aspetti. La determina dirigenziale “incriminata” era priva di qualsiasi potere discrezionale, trattandosi di un atto ricognitivo col quale Vitto si limitava a prendere atto di una decisione adottata dall’allora sindaco. In più, nessun compenso era stato versato alla moglie di Vitto, anche perché le funzioni tecniche assegnate alla donna non rientravano tra quelle incentivabili. Alla fine, la tesi dell’avvocato La Scala è stata ritenuta convincente sia dal pm Michele Ruggiero, che ha chiesto l’archiviazione, sia dalla gip Perrelli, che ha chiuso il caso.

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