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Pedopornografia: in Puglia 35 denunce e 2 arresti nei primi quattro mesi del 2023. Più di 20 i siti oscurati – VIDEO

Sono due le persone arrestate e 35 quelle denunciate in Puglia nei primi quattro mesi del 2023 per aver scaricato, condiviso e scambiato foto e video di abusi sessuali di minori. L’ultimo arresto è stato effettuato il 28 aprile scorso a carico di un uomo che deteneva sul suo pc e scambiava un’ingente quantità di…

Sono due le persone arrestate e 35 quelle denunciate in Puglia nei primi quattro mesi del 2023 per aver scaricato, condiviso e scambiato foto e video di abusi sessuali di minori. L’ultimo arresto è stato effettuato il 28 aprile scorso a carico di un uomo che deteneva sul suo pc e scambiava un’ingente quantità di materiale pedopornografico (centinaia tra foto e video).

I dati sono stati diffusi dalla Polizia postale e delle comunicazioni in occasione della Giornata nazionale contro la Pedofilia e la Pedopornografia.

Nel 2022, invece, le persone arrestate sono state 6, 75 quelle denunciate e 51 i siti a contenuto pedopornografico oscurati o finiti in black-list. Nel corso del 2022 in Puglia sono state complessivamente 8 le persone denunciate per il reato di adescamento online e 7 solo nei primi mesi del 2023.

«La lotta all’abuso sessuale online in danno di minori – spiegano dalla Polizia postale – diventa sempre più puntuale nel cercare di porre un argine a fenomeni gravi quanto complessi». Il numero di persone adulte arrestate per reati di pedopornografia, adescamento online e abuso sessuale di minori è in continua crescita: «Si tratta – dicono dalla Postale – di soggetti ad alto livello di pericolosità poiché colti in flagranza di reato, perché detentori di grandi quantità di materiale pedopornografico o in quanto abusanti di bambini e ragazzi nelle loro disponibilità».

L'”identikit” parla di uomini, con un’età inferiore ai 50 anni, «che in maniera sistematica sfruttano le caratteristiche tecniche dei diversi servizi di rete per assicurarsi il miraggio dell’anonimato e dell’impunità».

«L’adescamento si riconferma come un fenomeno preoccupante che investe fasce di età sempre più precoci, nei luoghi della massima sicurezza percepita, come le chat con i compagni di scuola e le piattaforme di gaming – affermano ancora dalla Polizia postale -. Sono le vittime più fragili e fiduciose verso gli altri, anche quando sconosciuti, e sono quelli che hanno il rapporto più spontaneo e naturale con le nuove tecnologie. Per questo – si legge in una nota – appare quanto mai urgente proteggerli dalle attenzioni deviate di soggetti adulti, che si concentrano proprio dove la presenza di minori è più cospicua. I genitori sono il primo baluardo di sicurezza per bambini e ragazzi ed hanno, nell’ascolto e nel dialogo, gli strumenti più potenti per rendere la tutela dei bambini una realtà e la loro sicurezza un fatto».

Sebbene la rete sia oggi «il luogo del progresso e dello sviluppo delle società», conclude la Polizia postale, «è diventata anche strumento di amplificazione della minaccia all’infanzia e all’adolescenza: la protezione dei bambini e dei ragazzi da ogni forma di abuso sessuale è possibile, può diventare realtà se si rompe il silenzio, se si creano alleanze, se si condivide la responsabilità di proteggerli anche online, sempre».

Accanto all’attività investigativa e repressiva, il Centro operativo per la Sicurezza cibernetica della Polizia postale e delle comunicazioni “Puglia”, e le dipendenti Sezioni operative provinciali, svolgono una costante attività di prevenzione, attraverso incontri formativi con le scuole e presso i principali luoghi di aggregazione sociale, allo scopo di formare ed informare gli utenti ad un utilizzo consapevole e sicuro della rete.

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