Parcheggi abusivi in aree vincolate: sequestri a Sannicola e Ugento

Due ampie aree adibite abusivamente a parcheggio, a servizio di altrettante attività commerciali, in assenza delle autorizzazioni previste e senza rispetto dei vincoli paesaggistici ed idrogeologici, sono state sequestrate da militari della Guardia di Finanza di Lecce nei comuni di Sannicola e Ugento.

In particolare, i militari del Gruppo di Gallipoli hanno sequestrato un terreno di circa 15mila metri quadrati nelle campagne di Sannicola. L’area era stata destinata a parcheggio di veicoli, nei pressi di una attività di intrattenimento molto frequentata, ma è stata accertata la mancanza di tutte le autorizzazioni di legge, pur essendo l’area vincolata dal punto di vista paesaggistico e perimetrata come sito di interesse comunitario e di protezione speciale, per la protezione e la conservazione degli habitat e della specie animali e vegetali (la cosiddetta Rete Natura 2000).

Inoltre, nel terreno erano stati impiantati i fruitori di illuminazione e di recinzione. I finanzieri hanno individuato oltre 450 auto, per il cui parcheggio, al momento dell’intervento, non erano stati emessi i relativi scontrini fiscali, circostanza che sarà approfondita.

Nel corso dell’attività, svolta in materia di sommerso da lavoro, è stata riscontrata la presenza di 2 lavoratori “in nero”. Tre persone sono indagate per le presunte infrazioni penalmente rilevanti del Testo Unico dell’Edilizia, del codice dei Beni culturali e Paesaggistici. Sempre in tema di reati ambientali, nei giorni scorsi i finanzieri della Tenenza di Casarano, nella località balneare di Torre Mozza del comune di Ugento, hanno individuato e sequestrato un’ulteriore area ‘privata’ adibita a parcheggio ‘abusivo’ ad uso esclusivo per i clienti di un lido balneare.

Il parcheggio, esteso per oltre 1.400 metri quadrati, è stato ricavato dallo spianamento di una duna, a seguito di rimozione della sabbia e collocazione di materiale inerte, artatamente livellato: il tutto in una zona di pubblico interesse per la presenza di numerosi vincoli paesaggistici e ambientali, e tutelata come Parco Naturale Regionale. A seguito degli  accertamenti eseguiti presso gli uffici territoriali, che hanno fatto emergere violazioni di natura penale, le condotte del titolare del lido sono state rimesse alla valutazione della Procura della Repubblica di Lecce, per le ipotesi di reato di ‘distruzione o deturpamento di bellezze naturali’, nonché per ’opere eseguite in assenza di autorizzazioni o in difformità di essa’ in violazione delle disposizioni del Testo Unico dei Beni Culturali e del Paesaggio ed in materia di edilizia. A questo riguardo, il giudice per le indagini preliminari del tribunale ha già emesso una ordinanza di convalida di sequestro preventivo di urgenza e contestuale decreto di sequestro preventivo, già eseguita.

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