Luciano Cariddi, secondo la Procura salentina, esercitava costanti pressioni e implicite minacce nei confronti dei pubblici ufficiali che rifiutavano di sottostare ai loro ordini, chiarendo anche in presenza degli imprenditori amici, quale fosse la linea di condotta del “sistema Cariddi”: «… me li devo agguantarli tutti e cu “capiscune” una cosa … non devono innanzitutto, comprese le Procure, essere a servizio di se stessi per l’autoreferenzialità dei cazzi loro, ma sono tutti a servizio dei cittadini, come pubblica amministrazione. E seconda cosa “cu incigname” (iniziano) “cu se mpaurene” (si spaventano) … non della Procura o della sovraintendenza .. ma del privato cittadino che li fa un culo così».