«Ho visto due che litigavano violentemente, uno era armato di bastone». Tragedia nelle campagne di Specchia, in contrada San Demetrio, dove il corpo di Vincenzo Scupola, di 78 anni (ne avrebbe compiuti 79 ad agosto), è stato rinvenuto all’interno di una cisterna, esanime. A ucciderlo sarebbe stato il fratello, Nicola, di qualche anno più giovane, fermato poco dopo e condotto in commissariato. Nei suoi confronti è scattato il fermo con l’accusa di omicidio. Sulla strada si trovava parcheggiato il trattore della vittima. Una violenza inaudita che nulla ha a che vedere con quel paesaggio di dolcezza, fra campi ben curati, muretti a secco e pajare.
Sotto un sole primaverile, intorno alle 14, si è consumato l’atroce delitto. La zona si trova fra Taurisano e Miggiano, e la contrada dove è avvenuto il fatto si imbocca dalla provinciale 374. La vittima aveva raggiunto il suo podere per dei lavori, un pezzo di terra che confina con quello del fratello. Probabilmente alla base del litigio, sfociato in violenza, dei rancori covati da tempo. Non è chiaro se l’uomo sia stato colpito con il bastone o se sia stato spinto dal ciglio della strada per poi cadere su delle pietre e morire dopo aver battuto violentemente la testa. La vittima potrebbe anche essere caduta nel tentativo di difendersi. L’unica certezza è che il corpo di Scupola si trovava in una cisterna. Sul posto sono giunti i poliziotti del commissariato di Taurisano, guidati dal vicequestore Salvatore Federico, i colleghi della squadra mobile di Lecce e il reparto scientifico, i carabinieri della stazione di Specchia, i vigili del fuoco del distaccamento di Tricase, il pubblico ministero di turno presso la Procura di Lecce, Simona Rizzo, e il medico legale Alberto Tortorella. La salma è stata trasportata presso la camera mortuaria dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, dove nelle prossime ore sarà eseguito l’esame autoptico.
Sulla base delle testimonianze raccolte, la vittima aveva appena finito di arare il terreno quando sarebbe sopraggiunto il fratello. Il 79enne, dopo aver fermato il trattore, è sceso e i due avrebbero iniziato a litigare. Un litigio improvviso, poiché l’uomo indossava ancora dei gambali da lavoro ai piedi quando è stato ritrovato nella vasca utilizzata per la raccolta delle acque piovane. I vigili del fuoco hanno dovuto svuotare la cisterna piena d’acqua per poi recuperare il cadavere. Sul posto è poi giunta la sorella, a lei è toccato identificare il corpo e scoprire la triste verità. Da un primo esame compiuto dal medico legale Alberto Tortorella, la vittima aveva sul volto numerose tumefazioni e ferite tali da confermare l’ipotesi che, come riferito da un testimone, l’uomo sia stato picchiato con un bastone. Spetterà al medico legale stabilire se l’uomo sia morto in seguito al pestaggio o perché annegato nella cisterna. Il terreno della vittima e quello del fratello sono stati perlustrati dalla scientifica, ma del bastone non c’è traccia. L’arma del delitto potrebbe essere una pietra.