Ancora un incidente sul lavoro nel Barese: intorno alle 13, a Capurso, un operaio 58enne del posto è morto folgorato in una cabina elettrica, in via Casamassima nei pressi della zona industriale. «A distanza di tre giorni dall’ultima tragedia di Monopoli ci ritroviamo a piangere l’ennesima vittima in un luogo di lavoro, stavolta a Capurso. Basta! Questa strage va fermata». A dichiararlo è Emanuele Ronzoni, commissario straordinario della Uil Puglia.
Secondo una prima ricostruzione la vittima, Pasquale Pipino, stava eseguendo lavori di ristrutturazione nella sede della società Copam srl e, per cause da accertare, dopo essere entrato in una cabina elettrica a torre (non di pertinenza della Copam) è rimasto folgorato. La segnalazione ai carabinieri di Capurso e al personale Spesal è arrivata da un altro operaio presente sul posto. Sono in corso tutte le attività connesse al tragico evento.
«Quasi quattro morti al giorno nei luoghi di lavoro – sottolinea – sono numeri agghiaccianti, se solo tutte quelle vite innocenti fossero state portate via dalla mafia lo Stato come avrebbe reagito? Certo con maggiore veemenza e determinazione rispetto a come si approccia al tema della sicurezza sul lavoro».
Ronzoni ribadisce la necessità di avere controlli più serrati, norme più severe e una procura speciale per le morti sul lavoro, oltre a maggiori investimenti in formazione e una cultura della sicurezza che parta dalle scuole. «Alla famiglia dell’operaio morto oggi a Capurso giunga l’abbraccio e la vicinanza della Uil».