Operaio morto in un frantoio ad Andria: aperta un’indagine per omicidio colposo

Si indaga per omicidio colposo a seguito della morte di Raffaele Sardano, operaio di 38 anni morto ieri ad Andria mentre lavorava in un frantoio che si trova sulla strada provinciale che collega il co-capoluogo della Bat a Canosa di Puglia.

La procura di Trani ha aperto un’inchiesta a carico di ignoti per fare chiarezza su quanto accaduto, disponendo anche l’autopsia sul corpo del 38enne.

L’operaio, secondo quanto emerso finora, avrebbe dovuto disostruire alcuni tubi che collegano il decanter ai silos interrati, e per farlo avrebbe svitato una crociera bullonata mentre il macchinario era in funzione. L’azione avrebbe innescato, a causa della forte pressione, lo scoppio del tubo. L’esplosione avrebbe travolto l’operaio, papà di una bambina di 3 anni e in attesa del secondo figlio, che ha riportato un profondo trauma cranico. Il personale del 118, giunto sul posto, ha solo potuto constatarne il decesso.

Le indagini per l’esatta ricostruzione dell’incidente sono affidate agli agenti della polizia che, assieme ai colleghi della Scientifica, hanno svolto i rilievi nell’azienda. Il macchinario è stato sequestrato. Sul posto sono intervenuti anche i tecnici dello Spesal della Asl Bat. A coordinare gli accertamenti investigativi è il magistrato della procura di Trani Francesca Valerio.

«Siamo sconvolti», scrive sui social la sindaca di Andria Giovanna Bruno. «È impossibile immaginare il dolore che colpisce la famiglia – aggiunge – morire sul lavoro non dovrebbe essere possibile eppure continua ad accadere. Ciao Raffaele, la città si stringe attorno al dolore della tua inaccettabile scomparsa – conclude – A tua moglie, alla vostra piccola bimba, alla creatura che non vivrà il tuo sorriso, ai tuoi genitori» e allo «strazio di seppellire un figlio, l’abbraccio della città».

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