Operaio morì stritolato in un’impastatrice: due imprenditori salentini condannati per omicidio colposo

L’amministratore unico del salumificio Scarlino di Taurisano, Attilio Scarlino, e suo fratello Antonio, responsabile della sicurezza, sono stati condannati rispettivamente a 7 e 4 anni di reclusione nell’ambito del processo per la morte dell’operaio 53enne Mauro Orlando, stritolato tra le lame di una macchina impastatrice mentre svolgeva un intervento di pulizia.

La condanna è stata inflitta dalla giudice monocratica del Tribunale di Lecce, Elena Coppola.

I due fratelli sono stati condannati per omicidio colposo aggravato, reato derubricato rispetto alla contestazione iniziale di morte o lesioni come conseguenza di altro reato.

Gli imputati sono stati invece assolti per non aver commesso il fatto dal reato di rimozione od omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro. Disposta anche l’interdizione perpetua dai pubblici uffici per Attilio Scarlino e di 5 anni per il fratello Antonio oltre al pagamento di una provvisionale di 50mila euro a favore di moglie e figlia della vittima e al risarcimento del danno in separata sede, anche per gli altri familiari costituitisi parte civile.

Sono stati assolti invece gli altri cinque imputati, tra tecnici e operai.

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