Operaio lucano morto nel Parmense mentre lavorava in trasferta, i sindacati: «È una vera emergenza»

Un operaio di Baragiano, in provincia di Potenza, è morto a Busseto, nel Parmense. L’uomo, Maurizio Giordano, è precipitato da un’altezza di circa dieci metri mentre era al lavoro. L’incidente è avvenuto due giorni fa.

Cordoglio per la famiglia di Giordano esprimono i sindacati lucani. Per Fernando Mega, segretario regionale della Cgil Basilicata, «siamo di fronte a una vera e propria emergenza nel nostro Paese alla quale si può mettere fine solo unendo le forze e mettendo in campo azioni concrete». In attesa che vengano fatte le indagini del caso, Mega chiede «a chi di competenza di esercitare maggiori azioni di controllo e prevenzione».

Secondo la Cgil lucana, «è il momento non solo che la politica e le istituzioni facciano la loro parte ma che anche il mondo datoriale garantisca il rispetto delle norme e restituisca il giusto valore alla sicurezza nei luoghi di lavoro, mettendo questo aspetto al primo posto rispetto al profitto che sembra essere l’unico obiettivo perseguibile da parte delle imprese».

Mega ha inoltre messo in evidenza che «deve essere assicurata a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori la formazione generale in materia di salute e sicurezza e quella specifica alla propria mansione prima dell’avviamento al lavoro, poiché questa rappresenta un diritto imprescindibile dei singoli e perché è una garanzia di abbattimento degli infortuni e delle malattie professionali. Va applicato anche quanto previsto per l’addestramento e l’aggiornamento, che – ha concluso Mega – devono essere tempestivi e regolari: occorre ridare valore al lavoro eliminare i subappalti a cascata e incontrollati».

Il segretario regionale della Uil Basilicata, Vincenzo Tortorelli, parla di «una tragica morte di uno dei tanti operai lucani impiegati anche in trasferta».

Secondo il rappresentante sindacale, «non può non saltare all’occhio l’incremento delle denunce di infortunio che ha riguardato le donne, ormai costante e di gran lunga maggiore rispetto a quello registrato per gli uomini: quasi il 50% in più le denunce di infortunio tra le lavoratrici, nei primi 11 mesi 2022, rispetto al +19% tra gli uomini. Allarmano non poco, poi, la crescita di infortuni e decessi tra i lavoratori e le lavoratrici più giovani e l’incremento di quelli in itinere o con mezzo di trasporto. Siamo fortemente preoccupati. Ci auguriamo che il tema della tutela della salute e della sicurezza sia finalmente messo al centro degli impegni di questo Governo che nel bilancio 2022 non ha voluto destinare un solo euro alla sicurezza. Occorre dare avvio immediato a un programma di azioni e investimenti in grado di frenare questo trend allarmante, indegno di un Paese civile».

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