Omicidio Stasi a Francavilla Fontana: 19enne chiede l’abbreviato condizionato a perizia psichiatrica

Il 19enne di Francavilla Fontana, imputato nel processo sulla morte del coetaneo Paolo Stasi avvenuto il 9 novembre del 2022, chiederà di essere processato con rito abbreviato condizionato alla perizia psichiatrica.

Il 19enne è accusato di omicidio volontario, aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi di Stasi, ucciso con due colpi di pistola davanti al portone della sua abitazione a Francavilla Fontana.

Secondo l’accusa, alla base dell’omicidio, ci sarebbe stato un debito di droga, pari a 5mila euro, che Stasi avrebbe accumulato assieme alla madre, per il consumo di sostanze stupefacenti.

L’imputato, all’epoca dei fatti, non era ancora maggiorenne.

L’istanza, presentata dall’avvocato Maurizio Campanino, sarà discussa dal gup presso il tribunale dei minori di Lecce il prossimo 4 aprile. La procura dei minorenni ha ottenuto il giudizio immediato per il giovane, ristretto nel carcere di Brindisi dal 22 maggio scorso.

Il 19enne ha ammesso di aver sparato, ma ha precisato di non averlo fatto per uccidere. Per la difesa, si sarebbe trattato di un fatto gravissimo dettato dall’impeto e la perizia psichiatrica, secondo il penalista, servirebbe ad accertare la maturità di discernimento del 19enne.

La procura di Brindisi, intanto, ha chiesto il processo nei confronti di un 22enne ritenuto il conducente dell’auto usata dal 19enne per raggiungere l’abitazione di Stasi, per omicidio in concorso, confermando entrambi le aggravanti. E di sei persone, tra cui la madre di Paolo Stasi, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Sulla richiesta di rinvio a giudizio avanzata dal pm, il gup si pronuncerà il prossimo 14 novembre.

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