Ergastolo per il figlio del boss di Japigia, Gianni Palermiti, e cinque anni di reclusione per l’ex comandante dei vigili urbani di Sammichele, Domenico d’Arcangelo. Sono due delle dieci condanne disposte oggi pomeriggio, al termine di una lunga camera di consiglio, dal gup Giuseppe Battista al termine di un processo con il rito abbreviato per l’omicidio di Walter Rafaschieri e il ferimento di suo fratello Alessandro, vero obiettivo del commando omicida.
Il giudice ha in buona parte accolto le richieste del pm antimafia Fabio Buquicchio. A 20 anni è stato condannato il pluripregiudicato Filippo Mineccia, genero del capo clan Eugenio Palermiti, tra gli esecutori materiali dell’omicidio maturato nell’ambito della guerra tra Palermiti e Strisciuglio, al quale erano affiliate le vittime, per la gestione dello spaccio al quartiere Madonnella di Bari.
Per concorso nell’omicidio mafioso, il gup ha inflitto 9 anni e 4 mesi al collaboratore di giustizia, ex braccio destro del boss Palermiti, Domenico Milella, 17 anni e 8 mesi a Michele Ruggieri, a Riccardo Campanale 18 anni: i due sono accusati di aver fornito le armi. Per gli imputati accusati di dato supporto ai killer il giudice ha deciso condanne a 9 anni e 5 mesi per la vedetta Gianfranco Catalano; 1 anno e 2 mesi per Domenico Lavermicocca, 2 anni per Ignazio Froio, accusato di aver nascosto nel cortile di casa l’auto usata. Francesco Triggiani, accusato della detenzione di un’arma per un altro agguato, è stato condannato a 4 anni e 5 mesi di reclusione. Assolto Roberto Froio.
L’ex comandante dei vigili urbani è accusato di aver fornito un falso alibi al killer (una multa falsa in cambio di un Iphone).
L’ex comandante D’Arcangelo e Gianni Palermiti sono stati condannati anche a risarcire il Comune di Sammichele.