Prima udienza, oggi, per il processo di secondo grado sull’omicidio di Walter Rafaschieri, commesso il 24 settembre del 2018 nel quartiere Carbonara di Bari.
Il processo è cominciato oggi nella Corte d’assise d’appello del capoluogo pugliese.
In primo grado, in abbreviato, furono condannati rispettivamente all’ergastolo e a 20 anni di reclusione Giovanni Palermiti (figlio del boss del quartiere Japigia, Eugenio) e Filippo Mineccia, considerati gli autori materiali del delitto, mentre la condanna a 9 anni e 4 mesi fu inflitta al collaboratore di giustizia Domenico Milella, accusato di concorso nell’omicidio.
Altri sette furono condannati a pene tra un anno e due mesi e 18 anni di reclusione, tra cui l’ex comandante della polizia locale di Sammichele di Bari, Domenico D’Arcangelo, condannato a 5 anni con l’accusa di aver aiutato Palermiti a costruire un falso alibi.
L’udienza è stata rinviata al 22 maggio perché il legale di Palermiti, Raffaele Quarta, ha fatto sapere che ieri, nel corso di un interrogatorio con i pm su un’altra vicenda, il suo assistito ha reso dichiarazioni relative anche all’omicidio Rafaschieri. Nella prossima udienza verrà deciso se acquisire o meno quelle dichiarazioni.
Nell’agguato rimase gravemente ferito il fratello della vittima, Alessandro, che – a quanto si è appreso – sarebbe stato risarcito da Palermiti e Minecca con 200mila euro per quanto commesso.