L’avvocato di Andrea De Giglio, a processo per un omicidio di mafia avvenuto nel quartiere San Pio di Bari l’11 settembre del 2019, ha chiesto l’assoluzione del suo assistito «per non aver commesso il fatto».
De Giglio è accusato di aver preso parte all’agguato in cui fu ucciso il pregiudicato 39enne Michele Ranieri.
Per l’avvocato Saverio Ingraffia – come ha affermato nel corso del dibattimento nell’aula della Corte d’Assise di Bari – gli elementi di prova raccolti, dati soprattutto dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, sarebbero contradditori e «in conflitto tra loro».
Se, da un lato, ci sono pentiti che individuano De Giglio come l’autista della moto che quella sera raggiunse Ranieri (ferito a morte con otto colpi di pistola), un altro collaboratore, giudicato attendibile in un altro processo legato a questa vicenda, ha invece escluso che l’imputato avesse partecipato all’agguato.
Nell’udienza svolta oggi, il Comune di Bari, costituito parte civile con l’avvocata Sonia Mascia Cavalera, ha chiesto un risarcimento danni da 100mila euro nei confronti di De Giglio.
Il pm Marco D’Agostino, a luglio, aveva chiesto la condanna di De Giglio a 24 anni di reclusione, il processo è stato rinviato a ottobre per la sentenza.
Ranieri, secondo quanto ricostruito dalla Dda, sarebbe stato ucciso in un regolamento di conti interno al clan Strisciuglio. Per l’omicidio sono già stati condannati (con sentenza confermata in Appello) a 24 anni Saverio Carchedi e Giovanni Sgaramella, mentre la condanna a 14 anni è stata inflitta a Saverio Faccilongo, referente del clan Strisciuglio.
