Omicidio Cilli, la scientifica ripete gli accertamenti nel presunto garage degli orrori

Gli agenti della direzione Anticrimine della polizia ieri mattina sono tornati nel luogo in cui presumibilmente è stato ucciso Michele Cilli la notte tra il 15 e 16 gennaio scorsi, nel garage di via Ofanto, a Barletta.

I legali di Dario Sarcina hanno presentato un ricorso in tribunale per irregolarità e omissioni sulle notifiche, un’eccezione di natura procedurale non scientifica. Sono stati dunque interrotti gli accertamenti non ripetibili del caso. In queste ore il pm sta valutando l’eccezione presentata dalla difesa attraverso i campioni nuovamente rilevati dagli investigatori, insieme ai consulenti di parte.

Per Michele Cilli c’era il criminologo Gianni Spoletti, con lui il legale della famiglia Michele Cocchiarole. Per Dario Sarcina presenti la biologa Giacoma Mongelli e l’avvocato Enrico Capurso. Nessun rappresentante, invece, per Cosimo Damiano Borraccino. Gli uomini della Scientifica hanno raccolto campioni sulla pavimentazione e nelle tubature.

I locali erano stati sequestrati a marzo, in concomitanza con l’arresto di Dario Sarcina e Cosimo Damiano Borracino, indagati rispettivamente per omicidio e occultamento di cadavere. Secondo la ricostruzione della polizia, la sera della scomparsa Cilli avrebbe incontrato Sarcina nel locale di piazza XIII febbraio 1503, dove era in corso la festa di compleanno di un suo amico, e si sarebbe allontanato con lui a bordo di un’auto, una Golf nera.

I due sarebbero entrati nel garage dal quale la vettura è uscita mezz’ora più tardi, con una sola persona all’interno, diretta nuovamente al “Portobello”, dove era avvenuto l’incontro. E’ in questo frangente, secondo quanto accertato dagli inquirenti, che nel garage entra un uomo longilineo – identificato come Cosimo Damiano Borraccino – il quale a bordo di una autovettura, di cui qualche giorno dopo sarà denunciato il furto, si era fermato ad una stazione di servizio per riempire una tanica di benzina. I suoi abiti furono trovati nella zona della Fiumara dove si sono sempre concentrate le ricerche della vittima di cui sarebbero stati rinvenuti però solo gli occhiali. Un altro elemento fornito dagli investigatori è l’intervento chirurgico, in un ospedale della provincia di Foggia, per delle lesioni da arma da taglio alle mani a cui si è sottoposto Sarcina il giorno dopo la scomparsa di Cilli. Nella sua auto la polizia ha rinvenuto sostanze ematiche. Resta ancora da chiarire il movente del delitto, forse un regolamento di conti negli ambienti dello spaccio di stupefacenti.

Gli indizi raccolti sono «gravi e molteplici, univoci e concordanti» – è scritto nei verbali – «convergenti su due persone in un evidente clima omertoso». Gli inquirenti parlano di elementi che incastrerebbero i presunti autori, ossia tabulati telefonici, tracciati gps di alcune vetture e immagini dei sistemi di videosorveglianza presenti nella zona, ma del corpo di Cilli, dopo 9 mesi, non c’è ancora nessuna traccia, in perfetto stile lupara bianca. Intanto i due indagati hanno fatto richiesta al Gip del Tribunale di Trani, Ivan Barlafante, attraverso i loro legali, di procedere con rito abbreviato. L’udienza, che era stata fissata per il 18 novembre, è stata posticipata al primo dicembre prossimo.

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