Omicidio a Capurso, l’amico della vittima chiede il patteggiamento: è imputato per violenza privata

Il 27enne di Noci, Fabio Domenico Chiarelli, coinvolto nell’inchiesta sull’omicidio di Vito Caputo, 29enne ucciso a Capurso il 16 marzo scorso durante una rissa avvenuta dopo un inseguimento in auto, ha chiesto di patteggiare la pena a due anni di reclusione.

Chiarelli, amico della vittima, è accusato di violenza privata aggravata e violazione della sorveglianza speciale.

La richiesta di patteggiamento è arrivata nel corso di un’udienza del processo per omicidio nel quale è imputato – in abbreviato – il presunto autore materiale dell’omicidio, il 27enne Piero Canonico.

La gup Ilaria Casu ha rinviato al prossimo 12 aprile la decisione sul patteggiamento di Chiarelli e la discussione del pm e dei difensori di Canonico. I familiari della vittima sono costituiti parte civile. A processo con rito ordinario per rissa c’è invece il padre di Canonico, il 61enne Renato.

Le indagini condotte dai carabinieri accertarono che l’omicidio era maturato in un contesto di violenza, gelosia e vendette in cui erano coinvolti da una parte Chiarelli e dall’altra Canonico. Il pomeriggio del 16 marzo Chiarelli, accompagnato da Caputo, aveva deciso di raggiungere nel comune di Cellamare Canonico “per un chiarimento“.

Al termine di un primo confronto i due hanno dato vita a un inseguimento automobilistico (a bordo di un’auto Chiarelli e Caputo, a bordo dell’altra Canonico e suo padre) conclusosi, secondo le indagini, dopo svariate manovre pericolose e speronamenti in un parcheggio di via Casamassima a Capurso. A quel punto, al culmine di una rissa, Canonico avrebbe accoltellato Caputo con dodici fendenti, uccidendolo, e avrebbe ferito gravemente Chiarelli con nove coltellate.

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