Si è presentato questa mattina davanti al pm di Bari, Michele Ruggiero, Renato Canonico, un altro dei feriti nella rissa a colpi di coltello avvenuta a Capurso lo scorso 16 marzo in cui è morto il manovale 29enne di Mola di Bari, Vito Caputo.
Il 50enne Canonico è arrivato davanti al pm accompagnato dall’avvocato Roberto Chiusolo e ha consegnato una memoria scritta che è stata acquisita dalla procura come interrogatorio.
Chiusolo ha spiegato che il suo assistito «è sotto shock, è sulla sedia a rotelle con le gambe fratturate. Ha comunque ricostruito gli eventi». I contenuti, dice l’avvocato, «rispecchiano la ricostruzione fin qui conosciuta».
Renato Canonico avrebbe accompagnato suo figlio Pietro al comune di Cellamare per incontrare la sua ex compagna e l’assistente sociale e parlare della gestione del figlio minore dei due. «Dopo l’incontro prima è uscita la mamma del bambino poi Pietro Canonico – è la ricostruzione affidata al pm -. In quel momento Caputo e il suo amico Domenico Chiarelli, a bordo della loro auto, avrebbero cominciato a seguire, speronare e tampinare la vettura di Canonico padre e figlio fino a Capurso». Qui, una volta fuori dalle auto, sarebbe scoppiata la rissa nella quale Caputo è deceduto.
«Renato Canonico è stato aggredito da Chiarelli ed è rimasto a terra finché non è arrivata l’ambulanza – racconta il legale -. Sia lui sia suo figlio Pietro hanno spiegato di non aver portato armi. Il mio assistito non ha visto molto di ciò che è successo nei minuti successivi».
Le indagini proseguono. I tre feriti sono indagati a piede libero per rissa con l’aggravante del decesso di uno dei partecipanti. Nei prossimi giorni potrebbe essere fissato l’interrogatorio di Pietro Canonico.