Non erano abilitate alla professione: interdette la responsabile e due operatrici di una residenza per anziani

La legale rappresentante e due operatrici di una casa di riposo per anziani non autosufficienti di Cersosimo, in provincia di Potenza, sono indagate per esercizio abusivo della professione e falso materiale commesso da privati in certificati o autorizzazioni amministrative.

I carabinieri del Nas hanno notificato alle tre quattro misure interdittive: non potranno esercitare la professione di operatore socio sanitario per un anno; per lo stesso periodo di tempo, per la responsabile della struttura, anche il divieto di contrattare con la pubblica amministrazione.

Le indagini, durate circa due anni e coordinate dalla Procura della Repubblica di Lagonegro, hanno richiesto attività ispettive nella struttura, interrogatori di testimoni, acquisizione di documenti e valutazioni di natura tecnico-sanitaria.

Sia la responsabile sia le due operatrici non avevano l’abilitazione professionale richiesta e non avevano frequentato alcun corso formativo, «né affrontato i relativi esami finali». Durante le indagini sono state accertate «gravi carenze di natura igienico-sanitaria-strutturale (talune progressivamente risanate) ed organizzative, l’assenza di figure professionali previste dal quadro normativo specifico, costante sovraffollamento della popolazione ospite (sino a raggiungere quasi il doppio di quella autorizzata (15 su otto), con conseguenti ricadute sul numero degli operatori socio-sanitari nelle varie professionalità, già carente con riguardo al numero di ospiti autorizzato».

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