Il ginecologo barese 69enne Giovanni Miniello non andrà in carcere né ai domiciliari. La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibili e rigettato i ricorsi presentati dai pubblici ministeri in merito alle misure di custodia cautelare a carico del ginecologo barese, Giovanni Miniello, posto ai domiciliari il 30 novembre 2021 con le accuse di violenza sessuale aggravata nei confronti di alcune pazienti.
Ne danno notizia i legali del medico Roberto Eustachio Sisto e Maria Cristina Amoruso.
Miniello è stato rimesso in libertà il 22 aprile 2022 dal gip del tribunale di Bari che ha sostituito la misura cautelare con quella interdittiva del divieto di esercitare la professione per un anno.
Secondo l’accusa, Miniello avrebbe proposto rapporti sessuali ad alcune pazienti per «bonificare le donne dal Papilloma virus», sostenendo che fosse una cura per l’infezione di cui asseriva l’esistenza. Di fronte all’infezione che poteva degenerare in tumore, si «proponeva come guaritore, sostenendo di essere vaccinato contro l’Hpv da almeno dieci anni» e di «avere gli anticorpi». Condotte analoghe a quelle mostrate nei servizi mandati in onda da Le Iene il 16 e il 23 novembre scorsi. Le condotte contestate si riferiscono al periodo di tempo compreso tra febbraio 2019 e dicembre 2021.
«Questo risultato certifica la correttezza dei provvedimenti del gip e del Tribunale del Riesame di Bari e, al tempo stesso, consente alla difesa di affrontare il dibattimento con la migliore serenità, rafforzando la ferma convinzione della assoluta estraneità di Miniello ad ogni ipotesi di rilevanza penale», dichiara a LaPresse l’avvocato Roberto Eustachio Sisto.