Nella lista dei ricercati da Putin spuntano anche tre pugliesi. L’avvocato di Scolozzi: «Mai nessun rapporto»

Incredulo e preoccupato per aver letto, attraverso la rete, il suo nome nella lista nera di Putin. Dopo pochi giorni dalla divulgazione dei dati, il salentino coinvolto nella vicenda, tramite il suo avvocato, chiarisce la sua posizione.

Tutto ha avuto inizio alcuni giorni fa quando Alessandro Orlowski, esperto italiano di propaganda informatica, ha diffuso attraverso il social X, la lista di 25 italiani ricercati in Russia. Orlowski ha formato la lista recuperando i dati direttamente in cirillico sul sito del ministero degli Affari Esteri di Mosca, effettuando una ricerca per nomi. Successivamente un’analisi approfondita dell’elenco è stata elaborata da Mediazona, testata giornalistica indipendente e antiregime della Russia che ha reso il file disponibile su GitHub. Nel pubblicarla Orlowski scrive: «Questa è la lista dei 25 italiani ricercati dai russi. Fanno parte di un database di 96.572 ricercati internazionali scaricati da Mediazone. Ho provveduto a filtrare le nazionalità e tradurre dal cirillico. Fanno parte tra l’altro la mitica Giulia Schiff e il manager Giovanni di Massa che viveva a Mosca».

Questi i nomi dei 25 italiani tirati in ballo: Folco Renzo, Quinto Spinelli, Scaroni Giovanni Arsenio, Procope Ubaldo, Musco Giuseppe Umberto, Duzioni Filippo Paolo, Crisci Nino Gaetano, Vittorio Dordi, Gambino Salvatore, Rossini Felice Vito, Galletti Claudio Aliotta Gianluca, Lortikipanidze Besarion Gogievich, Scolozzi Pasquale, Bucci Roberto Carlo, Lanfredini Sandro, Angelucci Matteo, Riccolio Luca, Ballardini Leo Natale, Palli Marciano, Fabiani Massimo, Chiappalone Kevin, Di Massa Giovanni. Tra di loro ci sono anche tre pugliesi, un foggiano, un brindisino e un leccese. Proprio quest’ultimo, Pasquale Scolozzi, un uomo di 52 anni che risiede in un comune del basso Salento, tramite il suo legale, l’avvocato Andrea Piscopiello, di Tricase, ha precisato di essere totalmente incredulo, «non avendo mai intrattenuto alcun rapporto, personale o professionale, con la federazione russa». Al contempo esprime preoccupazione per quanto pubblicato. «Stiamo provvedendo a segnalare l’accaduto agli opportuni organi istituzionali per ragioni di sicurezza personale e per effettuare le necessarie verifiche».

Tra i 25 nomi c’è anche quello di Giulia Schiff, la 24enne veneta, ex pilota dell’aeronautica militare, che aveva denunciato atti di nonnismo portando ad un processo nei confronti di otto sergenti. All’inizio della guerra in Ucraina si era arruolata per combattere l’invasione nel Donbass. Al fronte ha incontrato il futuro marito, Victor, 29 anni, ucraino di origini israeliane. C’è poi Giovanni Di Massa, 61 anni, uno dei top manager della compagnia energetica Iss International, era stato fermato dalla polizia stradale mentre guidava un’auto aziendale in piena notte, sotto processo in Russia perché accusato di possesso di sostanze stupefacenti. Aytala Rosario Salvatore, anche lui tra i 25 nomi, è la persona che ha emesso un mandato d’arresto contro il presidente Putin per crimini di guerra.

A livello mondiale i ricercati dalla Russia sono molti di più. I 25 italiani farebbero parte di una lista ben più ampia, composta da 96.572 nomi, che risulterebbero attualmente ricercati dalle forze dell’ordine russe. Si tratta, prevalentemente, di combattenti stranieri, attivisti o imprenditori che hanno avuto problemi con la giustizia a Mosca. Il lungo elenco è emerso solo ora, dopo la morte di Navalny.

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